COMO - «Questa guerra orribile deve giungere alla fine, affinché possiamo iniziare il lungo lavoro di ripristino della dignità umana». Così si esprime il Patriarcato Latino di Gerusalemme all’indomani dell’attacco che ha colpito la parrocchia cattolica di Gaza City, provocando la morte di tre persone e il grave ferimento di un’altra dozzina di sfollati che, nel compound cristiano, avevano trovato riparo. Anche il parroco della comunità, padre Gabriel Romanelli, è stato colpito da alcune schegge: subito dopo aver ricevuto le prime medicazioni, si è adoperato per assistere le famiglie ospitate nella parrocchia e ha assicurato che sarebbe rimasto a Gaza, accanto alla sua gente. «Non li lasceremo mai soli» è stata l’immediata reazione del patriarca latino di Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa. «Continueremo a essere al fianco della comunità di Gaza e faremo tutto ciò che è in nostro potere per sostenerla», si dice ancora nella comunicazione del Patriarcato. La mattina del 18 luglio Sua Beatitudine il cardinale Pierbattista Pizzaballa, insieme a Sua Beatitudine Teofilo III, Patriarca Greco-Ortodosso di Gerusalemme, sono entrati a Gaza come parte di una delegazione ecclesiastica, esprimendo la comune sollecitudine pastorale delle Chiese di Terra Santa e la loro preoccupazione per la comunità di Gaza. «Su richiesta del Patriarcato Latino, e in coordinamento con i partner umanitari – dice una nuova comunicazione del Patriarcato di Gerusalemme –, è stato garantito l'accesso per la consegna di assistenza essenziale non solo alla comunità cristiana, ma anche al maggior numero possibile di famiglie. Ciò include centinaia di tonnellate di generi alimentari, nonché kit di pronto soccorso e attrezzature mediche urgentemente necessarie. Inoltre, il Patriarcato ha garantito l'evacuazione delle persone ferite nell'attacco verso strutture mediche fuori Gaza, dove riceveranno cure».
Accogliendo le parole del confratello cardinale Pizzaballa, il Vescovo di Como, cardinale Oscar Cantoni, ribadisce: «Non lasciamoli soli e sosteniamoli in ogni modo, con la preghiera fraterna e gli aiuti concreti. Invochiamo la grazia della consolazione e imploriamo il dono della pace».
Da qui la decisione di avviare in Diocesi, a partire da domenica 20 luglio e per tutto il tempo che sarà necessario, una raccolta fondi attraverso la Caritas della Diocesi di Como, per sostenere progetti di aiuto del Patriarcato Latino con Caritas Gerusalemme.
Tutti possono contribuire. Questi sono i riferimenti per le offerte.
• Intestazione: DIOCESI DI COMO – CARITAS
• IBAN: IT71Q0501810800000017211707 – BANCA ETICA
• Causale: COLLETTA EMERGENZA TERRA SANTA
• Le offerte NON sono deducibili/detraibili
«Le persone del Complesso della Sacra Famiglia hanno trovato nella Chiesa un rifugio – spiegano ancora dal Patriarcato –, sperando che gli orrori della guerra potessero almeno risparmiare loro la vita, dopo che le loro case, i loro beni e la loro dignità erano già stati strappati via. Il Patriarcato Latino – prosegue il comunicato – condanna fermamente questa tragedia e questo attacco a civili innocenti e a un luogo sacro. Tuttavia, questa tragedia non è più grave o terribile delle tante altre che hanno colpito Gaza. Molti altri civili innocenti sono stati feriti, sfollati e uccisi. Morte, sofferenza e distruzione sono ovunque. È giunto il momento che i leader alzino la voce e facciano tutto il necessario per porre fine a questa tragedia, umanamente e moralmente ingiustificata. Abbracciamo tutti coloro che si trovano nel complesso e siamo al loro fianco in quest'ora dolorosa, mentre seppelliscono i membri della comunità. Esprimiamo la nostra gratitudine a tutti coloro che condividono le loro condoglianze e la loro vicinanza al Patriarcato e alla Chiesa».