PONTE DI LEGNO – Nel programma di quest’anno di
“Una montagna di cultura…la cultura in montagna” alcuni appuntamenti sono stati dedicati a ricordare la storia: dalla
Grande Guerra al
Giubileo fino agli
80 anni dalla
Liberazione. E proprio quest’ultimo ha chiuso questa parentesi con un doppio evento: nel pomeriggio a Case di Viso, in serata nella Sala Paradiso del
Centro Congressi Mirella.

Nella suggestiva cornice di
Case di Viso, il borgo antico dove il tempo sembra essersi fermato, Ivan Homolskiy, il tredicenne ucraino talento della fisarmonica, ha deliziato il pubblico con l’esecuzione di brani di vari autori, in un programma più struggente nella prima parte e più vivace nella seconda.
Del resto la location particolare – la zona prospiciente la chiesetta della
Madonna di
Fatima – esigeva almeno una parte emotivamente più raccolta: qui sono collocate le lapidi dei sei uomini trucidati dai nazisti nella rappresaglia del
16 ottobre 1944. Al loro ricordo era dedicato il concerto del giovanissimo Ivan, la cui storia richiama comunque il tema guerra: è arrivato in Italia nell’aprile 2022, in fuga dall’Ucraina poche settimane dopo l’inizio del conflitto nel suo Paese, conflitto che ancora prosegue.
Applausi convinti del pubblico, richieste di bis.
Dalla musica ai libri. La serata è stata dedicata a “Solo col mio cuore”, un diario – anzi le noterelle – di Francesco Bezzi deportato in campi di concentramento per essersi rifiutato di aderire alla Repubblica Sociale di Salò. Gli appunti di quel periodo, di quel peregrinare fra i campi nazisti di Austria, Polonia e Germania, sono stati raccolti dai figli e pazientemente messi insieme da uno di essi, Gianluigi, a trent’anni dalla sua morte, avvenuta improvvisamente a Brescia – sua città d’adozione - nel 1993. Gianluigi Bezzi, avvocato, ha portato il pubblico a “rivisitare” quel particolare periodo storico, attraverso quanto accaduto al padre nei due anni di prigionia, mentre il fratello Giacomo ha tracciato la figura di Francesco negli anni successivi al ritorno a casa (nella foto in basso).
“Una montagna di cultura…la cultura in montagna” dedica ora il periodo strettamente ferragostano alla musica in Sala Paradiso: questa sera, giovedì 14 agosto, concerto di Emilia Zamuner (voce e piano) tutto nel segno di Mina e dei suoi successi. Sabato 16, concerto tradizionalissimo di Ramin Bahrami dal titolo “Aggrappati alla cultura”, tutto dedicato a Bach, che chiuderà il minifestival “Montagne incantate-Musica d’estate”, inserito nella rassegna.