Folgaria - Inaugurata la mostra Gotthard Bonell tra luce e penombra. Il Comune di Folgaria, in collaborazione con il Mart (Museo di arte moderna e contemporanea) di Trento e Rovereto dedica una mostra al grande artista sudtirolese nella suggestiva cornice del locale fienile di Maso Spilzi. Nel pomeriggio si è svolta l'inaugurazione alla presenza delle autorità.
L’Amministrazione Comunale di Folgaria (Trento) per l’estate 2022 si è impegnata per realizzare una mostra ambiziosa, unica che si può fregiare della collaborazione del Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto desiderando che sia motivo di attrazione sia per i residenti, sia per i numerosi ospiti dell’Alpe Cimbra.
“Le montagne sono le grandi cattedrali della terra, con i loro portali di roccia, i mosaici di nubi, i cori dei torrenti, gli altari di neve, le volte di porpora scintillanti di stelle.” (John Ruskin)
Anche quest’estate le porte del fienile di Maso Spilzi si aprono al mondo dell’arte e questa è la volta di un celebre artista sudtirolese. Maestro del ritratto, della figura umana, del paesaggio e della natura morta, Gotthard Bonell si serve di questi generi non solo in senso classico, ma anche per creare nuove e particolari forme di rappresentazione.
Gotthard Bonell mette in scena una rappresentazione del paesaggio montano che diviene elaborazione personalissima ed enunciazione di aspetti critici insiti nel genere della veduta, un genere solo apparentemente inattuale nella ricerca artistica contemporanea. L’artista gioca con le forme, umane e naturali, sovrapponendone i contorni e la struttura fino a farli combaciare, confondendo e ingannando il nostro sguardo distratto. I quadri di Bonell sono da scrutare, con occhio esploratore e rapace. Stupiscono la qualità del segno e della pittura, la sicurezza nelle scelte compositive. Bonell ritrae la roccia, i suoi misteriosi anfratti, le ripide pareti nascoste nell’ombra, il risvegliarsi della natura alle prime luci dell’alba, quando i colori nell’aria sfidano il pittore e la sua maestria nel saperne cogliere il lucore. Incantato al cospetto dello sfavillio delle acque ad alta quota, Bonell attende la quiete del vento, quando il lago si fa specchio e il monte, eterno Narciso, duplica la propria immagine scintillante di riflessi. In alcuni dipinti il cielo è così cobalto da esigere un pigmento puro. I contorni perfettamente netti nell’aria pulita e rarefatta.