Aprica - Prosegue con successo la mostra sulla storia dello sci ad Aprica. Si chiama Scarpù Uècc l'apprezzata esposizione in progress ideata da cinque appassionati ski-attori. Come tutte le attività sociali ed economiche che hanno raggiunto la maturità, l'industria del turismo invernale sente il bisogno, oltre che di immaginare il possibile futuro, di guardarsi indietro e ricordare il cammino ormai ultra-secolare compiuto.

Aprica è una delle primissime stazioni sciistiche dell'arco alpino a rendere fruibili al pubblico i frutti di una tale ricerca storiografica. Non senza il comprensibile compiacimento di essere stati protagonisti non secondari di tale storia e anche con una punta di nostalgia. Aprica - non si può dimenticare - è stata la prima stazione lombarda ad ospitare la Coppa del mondo alla fine degli anni '70.
Elio Negri (proprietario dei materiali), Angelo Negri, Nino D'Amico, Piero Moncecchi e Mauro Ciceri - questo il sodalizio informale che potremmo definire degli ski-attori - ognuno con diverse competenze e quindi diversi compiti, si sono dati da fare dalla fine del secolo scorso per la raccolta e la classificazione della copiosa mole di materiali ora disponibili. L'interessantissima esposizione ha, soprattutto, trovato da quest'inverno una sistemazione logistica adeguata e comoda ai piedi di Magnolta e Palabione, resa disponibile per l'intervento del Comune.
Elio Negri racconta: "Durante le recenti feste natalizie abbiamo riscontrato un grande afflusso, che non ci aspettavamo, fatto di cui siamo estremamente orgogliosi e che ci sprona a continuare e a migliorare".
Nelle parole di Negri, così come in quelle degli altri non proprio giovanissimi iniziatori, si coglie l'entusiasmo di una sorta di stato nascente, ossia di una condizione propria delle iniziative al loro stadio di crescita. Uno stadio che continuerà e che si spera possa culminare nella realizzazione di un vero e proprio Museo dello Sci, con tutti i crismi anche culturali, organizzativi e logistici dell'encomiabile iniziativa, cose che al momento sono ancora in nuce.
Intanto, i cinque si godono l'apprezzamento unanime che raccolgono da parte di turisti ed esperti e vedono salire il numero di richieste di trasferte della mostra, che ha già varcato i confini provinciali, arrivando in Valcamonica, a Delebio e a Monza.
L'esposizione è suddivisa nelle seguenti sezioni cronologiche:
SCI
1900/1930. Primi sci: solo legno, senza lamine. Attacchi: ganascia in ferro, cordine in cuoio o mollettoni.
1940/1950. Sci in legno: prime scritte case costruttrici, prime lamine con viti.