Stessa sorte, presso lo stesso impianto, anche per un turista toscano ma residente in Francia privo di mascherina.
Mentre nel comprensorio sciistico di Plan de Corones, presso un esercizio pubblico, i carabinieri sciatori della stazione di San Vigilio hanno sanzionato il titolare dello stesso per non aver controllato il “green-pass” degli avventori e una turista romana priva del “green-pass rafforzato”. Gli stessi carabinieri hanno altresì sanzionato la titolare di un hotel di Marebbe pichè priva di certificazione verde sul luogo di lavoro.
Nel frattempo a Corvara i carabinieri della stazione CC hanno sanzionato un barista presso un hotel di Colfosco. Il giovane barman è risultato privo di certificazione verde sul luogo di lavoro. Al contempo è stato sanzionato anche il suo datore di lavoro, un albergatore di Colfosco, che aveva omesso di verificare la titolarità della nota certificazione in capo al dipendente lavoratore.
Nel corso dei controlli sul rispetto delle norme anti-covid, un 25enne di Valle Aurina, che doveva essere chiuso in casa su ordine dell’Azienda sanitaria poiché riscontrato positivo al virus SARS-CoV-2, è stato trovato in giro dai carabinieri della stazione CC di Cadipietra.
Infine, un ventenne studente di Brunico, a seguito di un furto perpetrato a fine novembre presso una birreria di Campo Tures, è stato trovato con indosso un piumino oggetto di furto. il giovane è stato denunciato per il reato di ricettazione. Il costoso capo d’abbigliamento è stato restituito alla vittima, un altro studente ventenne di Brunico.
Egna arrestano spacciatore
I militari della Compagnia Carabinieri di Egna hanno arrestato uno spacciatore tunisino 37enne, ritenuto responsabile di varie attività di spaccio sul capoluogo e nella bassa atesina.
Questo venditore di veleni si era già “distinto” dal 2019 quando i carabinieri della sezione radiomobile di Bolzano lo avevano arrestato in flagranza per spaccio di droga trovandolo in possesso di tre panetti di hashish del peso complessivo di poco superiore a due etti e circa 630 euro provento della sua attività criminale.
Quindi gli stessi carabinieri nell’estate del 2020 lo avevano denunciato per ricettazione e porto di oggetti atti a offendere. Lo avevano perquisito e trovato in possesso di un codice fiscale già denunciato rubato e un coltello.
Un anno dopo, evidentemente ormai troppo conosciuto a Bolzano (ove era stato arrestato anche dalla Squadra mobile della Polizia di Stato della Questura), aveva trasferito la propria attività illegale in Bassa atesina ove si era dedicato a vendere il suo veleno (cocaina ed eroina) ai giovani del luogo in combutta con altri manigoldi attualmente indagati ancora in stato di libertà.
Segnalata l’attività alla Procura della Repubblica di Bolzano, questa ha chiesto una misura cautelare custodiale al Giudice per le indagini preliminari che l’ha emessa disponendo l’accompagnamento in carcere. L’uomo è stato quindi rintracciato, arrestato e carcerato in attesa di giudizio così che per ora sia impossibilitato a creare ulteriori danni rispetto a quelli che già ha causato.