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Truffe del finto parente arrestato in Alto Adige

venerdì, 16 ottobre 2020

Bolzano – Ritorna la truffa del finto parente arrestato in Alto Adige: la Polizia di Stato invita alla massima attenzione.

polizia controlli notteNella giornata di ieri, la Questura di Bolzano ha ricevuto otto segnalazioni di tentativi di truffa, tutte con lo stesso modus operandi: alcuni cittadini sono stati contattati telefonicamente sulla propria utenza fissa, da un soggetto che, affermando di chiamare da un Ufficio di Polizia e di esserne il “capo”, ha comunicato al malcapitato di averne arrestato il figlio. A questo punto, come al solito, il truffatore ha fatto intervenire un complice, che, fingendosi il figlio della potenziale vittima, disperandosi e piangendo, ha chiesto aiuto.

Subito dopo ha ripreso la parlola il truffatore che ha chiesto, a titolo di cauzione, denaro o monili per rimettere in libertà il congiunto. Per la prima volta, stando alle informazioni assunte da questo Ufficio, nessuno è caduto nella trappola e tutti hanno informato prima i propri figli e poi la Polizia.

La Questura, nel ribadire che nel nostro ordinamento non esiste l’istituto della cauzione e che quindi nessun arrestato può essere messo in libertà dietro consegna di denaro, invita tutti e soprattutto le persone anziane a prestare massima attenzione a questo tipo di richieste telefoniche, consigliando di contattare sempre, come successo nella giornata di ieri, le Forze dell’Ordine, attraverso il 112 NUE.



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