Brescia - Mirto Milani, accusato con le sorelle Silvia e Paola Zani dell'omicidio di Laura Ziliani (nella foto), ha cercato di depistate le indagini. Lo ha fatto con una messaggio inviato alla famiglia dal carcere, durante il cambio settimanale delle lenzuola. Quel messaggio cifrato aveva come obiettivo depistare le indagini attraverso una lettera anonima da inviare agli inquirenti, da un luogo lontano e fuori dalla provincia di Brescia e senza francobollo.
Non è però stato dato corso a quel messaggio, emerso nell'udienza odierna con la rivelazione fatta da un teste, e ora agli atti del processo.
Il messaggio in codice di Mirto era quella di scrivere una lettera anonima, puntando sul fatto che Laura Ziliani intendesse uccidere le figlie e da lì una persona esterna alla famiglia l'avrebbe uccisa. Con quella lettera anonima scritta da una persona esterna al "trio criminale" Mirto Milani puntava a scagionare lui e le due sorelle Zani e ad accusare una quarta persona. Dopo la rivelazione in aula del teste, che è stato incalzato sulla vicenda dal presidente della Corte, il giudice Roberto Spanò, l'imputato Mirto Milani ha reso una dichiarazione spontanea: "Quel messaggio nel lenzuolo l'ho scritto dopo aver sentito Bovoni e l'intenzione era tranquillizzare i miei genitori". Un episodio - anche se non si è concretizzato - di cui la Corte d'Assise ne terrà conto nel giudizio. La sentenza dovrebbe arrivare in autunno.
Qui il live della giornata.
Qui la reazione della madre di Mirto.
di A. Pan.
Ultimo aggiornamento:
11/07/2023 15:53:24