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Spaccio di cocaina, 6 arresti e 21 indagati dalla Squadra Mobile di Brescia

Brescia - La Polizia di Stato stronca associazione a delinquere dedita allo spaccio di cocaina. La Squadra Mobile della Questura di Brescia, all’esito di complesse indagini dirette dalla Procura Distrettuale della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Brescia, ha sgominato una rete di soggetti dediti alla detenzione e allo spaccio di sostanza stupefacente, del tipo cocaina.
L’indagine ha riguardato 21 persone, di cui 10 di nazionalità albanese, 9 di nazionalità italiana, una di nazionalità marocchina e una di nazionalità senegalese: sei soggetti risultano colpiti da custodia cautelare in carcere (tre dei quali ancora ricercati) e uno dalla misura cautelare degli arresti domiciliari.
L’attività investigativa, diretta dal Sostituto Procuratore Claudia Moregola e dal Sostituto Procuratore Claudia Passalacqua, è scattata nel novembre del 2019 e terminava nel mese di marzo del 2021, permettendo di individuare un gruppo di spacciatori albanesi con l’appoggio di soggetti italiani, col fine di smerciare nella provincia bresciana sostanza stupefacente del tipo cocaina ad una miriade di clienti-tossicodipendenti e ad altri clienti-spacciatori, nonostante le note restrizioni alla circolazione, imposte dalle allora vigenti norme di contenimento della crisi epidemiologica da Covid 19.
Promotori dell’associazione a delinquere, attiva in questo territorio da vari anni, risulterebbero due fratelli.
Il modus operandi dei componenti dell’associazione consisteva nella ricezione degli ordinativi della cocaina richiesti dai consumatori presso un centro telefonico e il contestuale invio, per concludere la transazione, di uno spacciatore nel luogo concordato, che spesso – in relazione ai divieti sottesi alle norme per il Covid 19 – veniva individuato in un parcheggio a ridosso di un centro commerciale o addirittura a domicilio.
L’attività ha evidenziato la creazione e disponibilità da parte de sodali di un’importante infrastruttura logistica, costituita da abitazioni dove dimorare, luoghi di occultamento dello stupefacente (solitamente coincidenti con parti comuni di parcheggi sotterranei di complessi residenziali), autovetture non direttamente riconducibili agli usuari, utenze telefoniche intestate a terzi soggetti estranei alle indagini.
Di particolare importanza è risultato altresì il ricorso a prassi commerciali di vera e propria fidelizzazione dei clienti, consistenti in sconti sul prezzo della singola dose o consegne a credito.
L’offerta dell’associazione a delinquere è risultata soddisfare le richieste di cocaina su un doppio canale: da una parte, la domanda di una miriade di clienti-tossicodipendenti (un centinaio quelli compiutamente identificati); dall’altra, le richieste di soggetti-spacciatori che, a loro volta, destinavano la cocaina alla vendita a terzi.
Grave è risultata la posizione di uno degli indagati, che emergerebbe fosse solito svolgere l’attività illecita, accompagnandosi al figlio minore, per tentare di eludere i controlli della Polizia.
Nel corso dell’attività, a titolo di riscontro, sono state tratte in arresto in flagranza di reato 7 persone e sono stati effettuati innumerevoli sequestri probatori di sostanza stupefacente per un totale di 2 kg di cocaina, di cui oltre 250 dosi da 0,4 grammi netti, pronte allo smercio.
L’attività investigativa di contrasto ha permesso di delineare con precisione i ruoli dei clienti e fornitori nei confronti dei quali sono stati raccolti i gravi indizi di colpevolezza posti alla base delle misure cautelari emesse dal Gip del Tribunale di Brescia.

Ultimo aggiornamento: 12/12/2022 13:12:07
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