Durante la perquisizione domiciliare effettuata presso la sua abitazione si aveva modo di rinvenire 12,00 grammi di cocaina suddivisa in 22 confezioni, altri 65,00 grammi del medesimo narcotico ancora da suddividere in dosi, una modica quantità di marijuana, un bilancino di precisione elettronico e la somma contante di euro 300,00 circa, provento dell’illecita attività, il tutto sottoposto a sequestro.
Il giovane pusher, conosciuto ai militari di Gambara (Brescia) poiché già arrestato dagli stessi lo scorso mese di gennaio, sempre per il medesimo tipo di reato, si è potuto appurare che operasse tale illecita attività tra i Comuni di Fiesse e Gottolengo, smerciando stupefacente ai giovani del luogo.
Tratto pertanto nuovamente in arresto e processato con rito direttissimo la mattina seguente, per lo stesso veniva disposta la misura cautelare degli arresti domiciliari.
BLITZ A MANERBIO
I Carabinieri di Manerbio hanno scoperto una finta rapina che era stata colà denunciata in precedenza; pochi giorni fa un 19enne manerbiese, B.C., si era presentato nottetempo presso il Pronto Soccorso di Manerbio, dichiarando di essere stato malmenato da uno sconosciuto che l’aveva rapinato di 30 euro, mentre stava acquistando delle sigarette da un distributore automatico in paese; la mattina dopo il giovane si era poi presentato presso il Comando Stazione per sporgere denuncia; ai militari il racconto del giovane, che dopo la presunta rapina, non aveva chiesto aiuto e non aveva chiamato il 112, era parso fin da subito molto strano; così i carabinieri hanno subito acquisito le immagini delle telecamere della videosorveglianza dell’esercizio nei pressi del quale avrebbero dovuto essere accaduti i fatti narrati e non hanno riscontrato traccia né del denunciante né di presunti aggressori. Così la presunta vittima è stata nuovamente interrogata ed ha confessato di essersi inventato tutto, per non dover giustificare alla madre lo sperpero di quei 30 euro; il giovane ha riferito infatti che , seppur lavorando, egli doveva consegnare lo stipendio ai genitori, che poi gli passavano del denaro per le piccole spese extra. Il ragazzo è stato denunciato e dovrà rispondere davanti all’autorità giudiziaria di simulazione di reato.