Dalle analisi effettuate tramite i narcotest in dotazione la pallina recuperata conteneva eroina e lo straniero risultava in possesso di 85 euro in contanti, delle quali non era in grado di giustificare la provenienza e quindi presumibilmente provento dell'attività di spaccio. Denaro e stupefacente venivano immediatamente sequestrati.
Il nigeriano ha manifestato segni evidenti di nervosismo ed agitazione e gli agenti, considerata la modica quantità di denaro rinvenuta e forti dell'esperienza acquisita, sospettavano che avesse ingerito le altre dosi nell'immediatezza del fermo.
Hanno deciso quindi - sia al fine di reperire eventuale altro stupefacente che per la tutela della sua salute che poteva venire gravemente compromessa in caso di rottura degli ovuli deglutiti - di trasportare con urgenza il soggetto presso l’Ospedale Santa Chiara di Trento dove veniva sottoposto ad esami radiologici che evidenziavano la presenza di corpi estranei presenti lungo l’intestino, che per forma e dimensioni erano compatibili con l'ovulo sequestrato.
Alla luce del referto radiologico il soggetto è stato dichiarato in stato di arresto ed il Pubblico Ministero, tempestivamente informato, ne disponeva la custodia presso l'ospedale fino all'espulsione degli ovuli. L'extracomunitario veniva quindi ricoverato in stato di arresto presso il reparto chirurgia, al fine di garantire un tempestivo intervento dei sanitario qualora dovessero insorgere complicazioni.
Nel corso della notte gli agenti hanno recuperato 24 ovuli che analizzati risultavano contenere anch'essi eroina e venivano posti anch'essi sotto sequestro. Ma poiché da nuove indagini radiologiche è emerso che l'extracomunitario ne aveva ancora all'interno dell'intestino egli rimaneva piantonato presso il reparto di chirurgia, in attesa del processo per direttissima che si terrà non appena verrà dimesso dall'ospedale.