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Frassilongo: insulti razzisti a Agitu Ideo, la solidarietà di Rossi e dei partiti

Frassilongo - Un incubo per Agitu Ideo Gudeta, detta Agi, che si ripete quasi quotidianamente, con minacce di morte, insulti razzisti danneggiamenti e aggressioni fisiche. Agitu Ideo Gudeta (nella foto), originaria dell'Etiopia, da anni allevatrice e titolare dell'azienda agricola "La capra felice" nella Valle dei Mocheni, a Frassilongo (Trento).Agitu Ideo


LA SOLIDARIETA' AD AGITU IDEO GUDETA


Il presidente della Provincia - Ugo Rossi, presidente della Provincia autonoma di Trento esprime la solidarietà delle istituzioni provinciali ad Agitu Ideo Gudeta, l'allevatrice etiope che ha denunciato di avere subito ripetute aggressioni da parte di un suo vicino.


"Questi atti, a prescindere dagli aspetti che competono alla magistratura e alle forze dell'ordine, vanno assolutamente condannati, a maggior ragione perché colpiscono una persona la cui vicenda umana e professionale è diventata, anche al di fuori del Trentino, un simbolo di buona integrazione.


Il fatto che Agitu, da rifugiata, abbia trovato il modo di ripartire avviando sul nostro territorio un'attività di allevamento di capre e di produzione di formaggi biologici testimonia del fatto che il Trentino crede nell'accoglienza e nella solidarietà attiva.


L'auspicio è che questa vicenda possa ascriversi più alla sfera della prepotenza e delle patologie ossessive che al razzismo, una aberrazione del pensiero da cui la nostra comunità solitamente si è sempre tenuta ben distante".


Il Patt - Nell'apprendere che Agitu Ideo Gudeta e due suoi collaboratori sono stati vittime di aggressioni fisiche e verbali ci lascia senza parole. Il Patt esprime piena solidarietà e vicinanza all’imprenditrice di origine etiope, Agitu Ideo Gudeta, che da anni vive e porta avanti la sua attività zootecnica in Valle dei Mocheni. A rendere il tutto ancora più deprecabile l’aggravante xenofoba e razzista. Tale gesto non appartiene alla nostra cultura e alla civiltà trentina, che siamo certi saprà isolare l’autore di un atto esecrabile da condannare senza attenuanti.


Esprimiamo vicinanza anche alla Comunità Mochena, espressione orgogliosa di una minoranza linguistica aperta e tollerante, che non merita di essere associata a questo tipo di azioni. Questi atti vigliacchi nascono anche per colpa del clima politico e sociale che si sta sviluppando in Italia e che viene cavalcato dal più becero populismo.

Siamo fiduciosi nel lavoro delle nostre Forze dell’Ordine e confidiamo che atti di tale gravità non si ripetano.


Auguriamo ad Agitu Ideo Gudeta e ai suoi collaboratori di poter recuperare al più presto la serenità necessaria per continuare la propria attività, pienamente integrata ed apprezzata dalla propria comunità".


Autonomisti Popolari - Il presidente di Autonomisti Popolari e consigliere provinciale Walter Kaswalder ha dichiarato: "Esprimo la mia totale solidarietà ad Agitu Ideo Gudeta più conosciuta come Agi. Allevatrice di origine etiope operante a Frassilongo, nel cuore della Valle dei Mocheni. Solidarietà completa anche alla Comunità mochena che il vile delinquente, persecutore di Agi non rappresenta, e Comunità che da tale comportamento corre il rischio purtroppo di trarre una falsa immagine di sé. I reiterati ed inqualificabili gesti di violenza ed intolleranza a sfondo razziale di cui la donna etiope è stata vittima, confermano la gravità dei tempi nei quali viviamo. Questi richiedono fermezza repressiva, nessuna generalizzazione, specifica individuazione delle responsabilità.


E' il signore resosi colpevole di tutto ciò persona sgradita, non la signora vittima di queste angherie. Il signore in questione si è reso già protagonista nel tempo di diversi atti assolutamente non compatibili con il vivere civile di una piccola comunità, entrando in rotta di collisione e da anni con la popolazione. Diversi e circostanziati atti mi sono stati in tal senso comunicati, e prego pertanto la stazione dei carabinieri di Sant'Orsola di valutarli con profonda attenzione. Lo chiedo perché informato su questi in maniera angosciata e preoccupata, prima che succeda davvero l'irreparabile.


La Valle dei Mocheni è Terra di grande tolleranza, è Terra di contaminazione con culture e lingue diverse.La Valle dei Mocheni è stato la Heimat di "Optanti" costretti ad abbandonare nella seconda Guerra Mondiale affetti, famiglia e tutto quanto costruito in anni di sacrifici per terre lontane, sconosciute ed a volte ostili.


La famiglia mochena di tipo matriarcale, viveva del capo famiglia "krumer", una sorta di venditore ambulante che partiva a piedi per commerciare nei masi del sud ed alto Tirolo, stando distante da casa per mesi e delegando la gestione della famiglia alla donna che gestiva il modesto guadagno del marito governando per tutti la famiglia. Questa valle ha conosciuto fatica e lavoro, isolamento fisico e culturale, e li porta dentro con il ricordo di ferite ancora aperte: la comunità mochena conosce perfettamente le difficoltà della convivenza e della integrazione ed è paradossale che sia proprio essa a vivere in questi giorni la notorietà naturale quanto non gradita di una decadenza xenofoba che non le appartiene.


Il ringhio maligno della delinquenza razzista ha azzannato casualmente e vile a Frassilongo una donna modello, colpevole di rappresentare al meglio quell'integrazione di cui a Frassilongo Agi è certamente un' icona".

Ultimo aggiornamento: 27/08/2018 18:41:07
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