Dieci sono state le sanzioni, tre per la mascherina, cinque senza “green-pass” e due (esercenti) per non aver controllato i “green-pass”.
Droga e ricettazione: in carcere
I militari della Stazione Carabinieri di Malles Venosta hanno arrestato un ventiduenne bengalese che dovrà scontare due anni di carcere per i reati di detenzione di droga ai fini di spaccio e ricettazione.
Il giovane, sebbene solo 22enne, aveva all’attivo già diverse denunce sia in stato di libertà che d’arresto per reati di droga, ricettazione, violazione di domicilio, furto, indebito utilizzo di carte di pagamento, evasione dai domiciliari e altro.
Ha tenuto insomma piuttosto impegnati i carabinieri di Malles sin dal compimento della maggiore età quando arrivò nell’alta valle Venosta quale richiedente asilo. Si tratta di una “vecchia conoscenza” dei militari visto che l’uomo, particolarmente refrattario al rispetto delle norme, era già stato arrestato in flagranza di reato nel maggio 2020 a Spondigna, per spaccio di sostanze stupefacenti. Come se non bastasse, pochi giorni dopo si era anche allontanato dal luogo dove si trovava agli arresti domiciliari e pertanto aveva trascorso in seguito un breve periodo di custodia cautelare nella casa Circondariale di Bolzano.
Il centro di accoglienza di Malles, già inserito nel progetto SPRAR, dove dimorava all’epoca del primo arresto, è chiuso da qualche tempo, ma l’uomo, senza fissa dimora ormai e al centro di alcuni spiacevoli episodi anche a Merano, continuava a bazzicare l’alta valle Venosta – verosimilmente proveniente da Bolzano – e lunedì mattina è incappato in un controllo dei Carabinieri di Malles che, riconosciutolo e portatolo in caserma, gli hanno notificato il provvedimento di ordine di carcerazione della Procura della Repubblica di Bolzano e – eseguiti i rilievi fotodattiloscopici – lo hanno riaccompagnato a Bolzano… in carcere però. Dovrà qui scontare il residuo di pena dei due anni e mille euro di multa inflittigli già a fine 2020 dal Tribunale di Bolzano, in anno, undici mesi e 23 giorni in cui si spera che la finalità rieducativa della pena lo porti, da uomo libero, a comportarsi in maniera migliore.