Uno di essi però quando i carabinieri gli hanno chiesto un documento d’identità è andato su tutte le furie e ha iniziato a ingiuriarli e minacciarli.
Quando poi, scoperto che aveva delle pendenze alla banca dati delle forze di polizia, gli hanno chiesto di seguirlo in caserma, l’uomo – un quarantunenne albanese già in passato indagato e detenuto per reati di indubbia gravità – ha iniziato a correre per sottrarsi al controllo.
I due militari dopo pochi metri lo hanno raggiunto e bloccato procedendo quindi, per evitare i pugni che lo scalmanato menava a destra e a manca, a mettergli le manette. Il sospetto ha anche sputato ai due carabinieri, privo peraltro di mascherina o altra protezione naso-bocca.
Anche due amici dell’albanese sono intervenuti per cercare di fermare i carabinieri e impedire loro di procedere a norma di legge. I carabinieri quindi, aggrediti da più fronti hanno chiesto l’intervento di rinforzi. Nel frattempo anche degli onesti giovani che si trovavano lì hanno chiesto aiuto al 112. In supporto sono arrivati due carabinieri e due poliziotti.
Nel frattempo però gli operanti erano riusciti a bloccare a terra lo scalmanato ma – purtroppo i suoi compari, sentito l’arrivo dei rinforzi, erano vigliaccamente fuggiti.
Il quarantunenne albanese è stato quindi portato in caserma, sottoposto a rilievi foto-dattiloscopici e dichiarato in stato di arresto. Informato il pubblico ministero, è stato accompagnato in carcere.
lunedì mattina è comparso per la convalida della misura precautelare innanzi al giudice del tribunale di Bolzano. L’arresto è stato convalidato e l’imputato ha chiesto un rito alternativo.
Nel frattempo i carabinieri, grazie anche a due virtuosi giovani che hanno testimoniato ai fatti e a un video amatoriale reperito oggi, stanno cercando di cristallizzare le prove anche a carico dei due vigliacchi che hanno aggredito i carabinieri mentre erano intenti a contenere l’arrestato.