Il lavoro di questi artisti e artigiani d’eccezione raggiungerà quindi ogni parte del mondo, portando in quei luoghi i simboli della natura e anche un po’ di manifattura tradizionale del Trentino.
In apertura dell’incontro, il Presidente Masè ha espresso grande riconoscenza ai ragazzi : “Il vostro contributo è prezioso per il Parco e arricchisce questo evento mondiale di un elevato spessore sociale.”. Parole condivise e riprese dall’Assessore Bressi, che di Anffas è anche rappresentante e si sta impegnando affinché la collaborazione con il Parco prosegua oltre l’evento. Dopodiché, in maniera semplice e stimolante, sono state illustrate ai circa 40 ragazzi, accompagnati dai loro familiari, dalla responsabile della struttura Manuela Molinari e dagli operatori che quotidianamente li seguono, le unicità geologiche dell’Adamello Brenta, il significato del vivere in un Geoparco Mondiale UNESCO e l’importanza di aver vinto la candidatura per l’organizzazione della Conferenza. Con tanta curiosità hanno maneggiato rocce e minerali e hanno assistito alla proiezione di alcuni video emozionali sulla natura, realizzati appositamente per la promozione della Conferenza.
Una delle attività a cui si sta dedicando con convinzione il Parco, nell’ambito dell’organizzazione di questo evento, è proprio lo sviluppo di una consapevolezza nei residenti del valore del patrimonio geologico, culturale e tradizionale del territorio in cui vivono.
Il mondo guarda con attenzione alle Dolomiti e ai ghiacciai adamellini ma, in realtà, non tutti i residenti sono consci del fatto che l’Adamello Brenta è un’area incomparabile nel suo genere. In poco più di 620 km quadrati si possono osservare tutti i tipi di rocce del mondo, conservati in due gruppi montuosi molto vicini ma molto diversi: il severo ambiente delle rocce cristalline dell’Adamello Presanella, modellato dai ghiacciai, e il maestoso paesaggio carsico delle Dolomiti di Brenta. Questa elevata geodiversità si traduce anche in una ricchissima biodiversità composta da oltre 1.300 specie di piante e dalla presenza di tutta la fauna più rappresentativa delle Alpi, tra cui, l’orso bruno.
Quello di lunedì è quindi solo il primo di una serie di appuntamenti che il Parco ha intenzione di concretizzare con la comunità locale, al fine di accrescere la consapevolezza nella popolazione della straordinarietà dell’ambiente in cui ha la fortuna di vivere.