Le ultime modifiche apportate all’impianto di produzione del bitume (agosto 2021) riguardano solo il combustibile impiegato per riscaldare i materiali che compongono l’asfalto (si passa dal btz al metano, ndr): tale intervento non riduce e non limita in nessun modo le emissioni chimiche provenienti dalle sostanze bituminose e dagli additivi chimici impiegati nelle lavorazioni. La popolazione ha il diritto di chiedere e pretendere la tutela della salute e la libera fruizione del territorio, che viene prima di qualsiasi attività economica e produttiva; la vicinanza di scuole dell’infanzia e aree di gioco/sport per bambini e ragazzi con le gravi ripercussioni sulla loro salute costituiscono una grave situazione di pericolo che deve essere risolta. Inoltre tale zona rappresenta dal punto di vista turistico la “porta di entrata” nelle valli Giudicarie e Rendena, con perdita di attrattività e qualità ambientale necessaria sia per i turisti che per gli abitanti del luogo”.
L’istanza è chiara: si chiede a Provincia e sindaci di intervenire, affinché si risolva la situazione con l’impiego delle migliori soluzioni tecniche/tecnologiche esistenti, o in alternativa - dice la petizione - si faccia chiudere o spostare l’impianto.
A palazzo Trentini per la consegna delle firme si sono presentati Giacomo Scalfi, Sandro Ballardini e Lorenzo Zoanetti, tutti allineati nel riconoscere all’azienda in questione - attiva con questo impianto fin dagli anni Sessanta - il diritto ad esistere e il superamento fin qui di tutti i controlli eseguiti da Appa.
“Resta il fatto - dicono - che la produzione di bitume, sospesa d’inverno e prossima ora a riprendere, rende impossibile vivere tranquillamente nelle case distanti poche centinaia di metri, dove aprire la finestra significa esporsi a zaffate insopportabili, che impregnano perfino le lenzuola. Chiediamo - hanno esposto a Kaswalder - semplicemente di affrontare e risolvere in tempi ragionevoli questa incompatibilità".
La petizione sarà discussa in Commissione, con audizioni e l’invito a confrontarsi sul tema all’assessore all’ambiente Mario Tonina.