Brescia – Tempi duri per il Paese, con l’Italia che si avvia verso un nuovo lockdown “mascherato” nel prossimo mese e mezzo. A meno di clamorosi dietrofront, il Dpcm in arrivo permetterà ai cittadini di andare a lavorare e limiterà alle strette necessità gli spostamenti, con limitazioni alle aperture delle attività alle ore 18. Tutte le attività ritenute non essenziali (non si sa bene in base a cosa, visto che milioni di persone ci campano su quest’ultime, probabilmente l’unica colpa che hanno è non avere uno stipendio garantito a differenza di chi sta gestendo la situazione in Italia) verranno limitate al massimo.
Sul fronte “sanitario”, come ampiamente prevedibile da mesi, il contact tracing e la politica dei tamponi a tappeto è totalmente insostenibile ed è fallita. Il Dpcm, atteso per ieri, è slittato anche per divergenze su questo punto: oltre alle chiusure da ripensare, i governatori delle regioni hanno infatti richiesto di sottoporre a tampone solo i sintomatici e i conviventi di chi ha contratto il virus. L’ennesimo elemento che dichiarerebbe una volta di più il fallimento della gestione degli ultimi mesi contrassegnati da limitazioni contraddittorie, inefficaci e controproducenti, che hanno avuto come effetto una catastrofe socio-economica con effetti sul medio-lungo periodo: altro che modello italiano nel mondo…
I PROVVEDIMENTI ASSUNTI NELLA NOTTE
Nella notte il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato il nuovo Dpcm con le misure urgenti anti Covid: entra in vigore lunedì 26 ottobre e resta valido fino al 24 novembre. Tra le novità, chiusura alle 18 dei locali pubblici, per la scuola aumento della didattica a distanza almeno per il 75% nelle superiori, gli spostamenti tra Regioni restano liberi, raccomandazione di non spostarsi se non per lavoro o esigenze specifiche, raccomandazione di non incontrarsi in casa con non-congiunti, chiusura di piscine e palestre, sospesi cinema e teatri.