TRENTO - Sono oltre mille le lavoratrici e i lavoratori in somministrazione, ossia assunti da Agenzie per il lavoro, impiegati presso le Prefetture e le Questure di molte città italiane, tra cui Trento.
La loro attività sostiene un servizio pubblico essenziale per il godimento dei diritti civili e sociali degli stranieri, senza il quale i procedimenti amministrativi legati all’immigrazione (rilascio e rinnovo dei permessi di soggiorno, decreto flussi, pratiche di regolarizzazione) avrebbero tempi inammissibili per un Paese civile.
Lavoratrici e lavoratori che da anni si trovano in condizioni di estrema insicurezza contrattuale, con proroghe continue anche di pochi mesi. Il loro impiego nelle Prefetture e nelle Questure è iniziato nel marzo 2021, quando le aziende vincitrici delle gare d’appalto furono Manpower e GiGroup; nel febbraio 2024 a queste subentrano Adecco e Randstad, siglando con il Ministero dell’Interno un accordo che, dopo varie proroghe, terminerà ufficialmente il 30 giugno prossimo.
Ora, Adecco e Randstad hanno deciso di bloccare un’ulteriore proroga tecnica dei contratti, già deliberata dal Ministero, facendo un ricorso al TAR che, se accolto (la decisione è attesa per il 24 giugno), provocherebbe la chiusura dell’appalto.
Dietro questo ricorso c’è un contenzioso legale tra Agenzie e Pubblica Amministrazione, con il risultato che centinaia di persone rischiano di perdere il lavoro e i servizi per l’immigrazione la paralisi.
Appresa la notizia, le Organizzazioni Sindacali Nidil CGIL, Felsa CISL e UILTemp hanno dichiarato lo stato di agitazione e lunedì 23 giugno hanno convocato due presidi nazionali a Milano e Napoli davanti alle sedi di Adecco.
A Trento i lavoratori coinvolti sono una dozzina e lunedì si riuniranno con due ore di assemblea per decidere quale strumento di mobilitazione attuare anche nella nostra Provincia. “La dignità delle persone, l’impegno di queste lavoratrici e lavoratori dovrebbe essere la priorità anche per le Agenzie” affermano i segretari Ermanno Ferrari di Felsa CISL, Giulia Indorato del NIdiL CGIL, Lorenzo Sighel di UilTemp. “Li abbiamo incontrati in diverse assemblee in questi anni e per loro è stato sfinente attendere i vari rinnovo, sapere quale Agenzia subentrerà e tutto nell’attesa di un concorso pubblico per servizi considerabili come essenziali”.
Le organizzazioni sindacali trentine chiedono il ritiro immediato del ricorso da parte delle Agenzie, la proroga dei contratti fino a nuova gara e l’avvio immediato di percorsi di internalizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori somministrati negli organici che prevedano il riconoscimento dell’anzianità maturata in somministrazione.