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Tre risoluzioni del Consiglio provinciale di Trento sul caso Sicor

lunedì, 19 ottobre 2020

Trento – Politiche industriali in Trentino. Oggi il Consiglio provinciale di Trento ha discusso e approvato tre risoluzioni sul tema Sicor e discusso i provvedimenti illustrati dall’assessore Spinelli.

Consiglio Provinciale - TrentoRisoluzione Degasperi: “E’stata approvata all’unanimità, con voto contrario però su due dei cinque punti dispositivi. Mi accontento – ha detto il proponente, Filippo Degasperi – della parte di testo accolta dall’assessore. Che prevede: costanti aggiornamenti in Commissione legislativa sul caso Sicor; mappatura assieme a Trentino Sviluppo dei contratti applicati dalle aziende industriali trentine; verifica dell’opportunità di integrare i futuri accordi negoziali valorizzando forme innovative di welfare aziendale”.

Risoluzione Marini: “Il testo – ha spiegato Alex Marini – prevede la concertazione di un modello di relazioni industriali non conflittuale. La Giunta ha bocciato la premessa del documento (14 sì e 18 no in aula). Coppola – prima del voto unanime del Consiglio a favore del dispositivo – ha elogiato il testo, soprattutto per la sua valenza rispetto alla tutela dei diritti dei lavoratori.

Risoluzione Ferrari: “Il testo prevede sei impegni: 1 – espressione di vicinanza ai lavoratori Sicor 2 – promozione di passi indietro dell’azienda rispetto a recesso e sospensione dei contratti, così da riaprire un confronto con i lavoratori; 3 – rispetto dei contratti di categoria come criterio generale da tutelare nei nuovi accordi; 4 – formazione specializzata per gli espulsi dal lavoro in crisi Covid; 5 – tavolo allargato per elaborare un piano di sviluppo sulla qualità del lavoro e delle produzioni; 6 – relazione finale in Commissione. La consigliera Sara Ferrari ha chiesto all’assessore di rivolgersi a Sicor sollecitando in modo forte il rispetto del modello trentino di sviluppo e di relazione. Ghezzi ha osservato che nei fatti oggi l’assessore ha detto chiaramente e anche sinceramente che non c’è verso di trattare con la proprietà Sicor. Rossi ha nuovamente chiesto alla Giunta di coinvolgere le minoranze definendo – prima della discussione di bilancio a fine anno – un quadro definito di impegni e relative risorse finanziarie, per affrontare oltre gli slogan la crisi. Savoi ha subito replicato che l’amministrazione Fugatti cerca il confronto con le minoranze, a differenza di quanto accade a Roma, dove il Governo degli incapaci decide da solo e colpisce l’economia. Vergogna, si vuole chiudere anche il mercatino di Natale, si spaventa la gente, si rovinano le coscienze dei giovani e degli imprenditori. Non si può uccidere l’economia per colpa di questo virus creato artificialmente dai cinesi”.

L’aula ha approvato la risoluzione

GLI ULTIMI INTERVENTI SULLA RELAZIONE SPINELLI E LA REPLICA DELL’ASSESSORE

Alex Marini (Gruppo Misto):
lo stato delle relazioni industriali è sconfortante se guardiamo al caso Sicor, dove si è verificata un’anomalia addirittura tra l’impresa e la sua associazione di categoria. L’azienda lagarina ha beneficiato di contributi pubblici e ha ricambiato comprimendo i diritti dei lavoratori. Non meno di un mese fa si poteva discutere della vicenda in II Commissione consiliare, invitando anche la proprietà: mi auguro si possa ancora recuperare il tempo perduto e avviare un confronto che guardi al prossimo futuro e adotti anche un approccio olistico ai gravi problemi per l’economia indotti dalla crisi Covid.

Pietro De Godenz (Upt):
il documento presentato dall’assessore Spinelli è importante e corposo, partiamo da lì per l’analisi approfondita di cui ha appena detto anche Marini. Lavoratori e imprenditori devono stare dalla stessa parte, così come qui in Consiglio ci si deve muovere con unità d’intenti contro la crisi economica.

Paolo Ghezzi (Futura 2018):
il ragionamento dell’assessore sviluppa un’apprezzabile analisi della situazione, ma non mi ha chiarito quale sia l’ordine di priorità fra i tanti strumenti indicati dal governo provinciale per stimolare l’economia. In vista della discussione consiliare sul ddl che riguarda la Fondazione Hit, auspico che si utilizzi questo passaggio legislativo anche per incrementare gli investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica. Bene lo sforzo per elevare l’attrattività del Trentino verso le aziende, bene il reshoring prospettato dall’assessore, però bisogna declinare e dichiarazioni d’intenti e fare scelte concrete. Sul caso Sicor, non sono d’accordo col giudizio che viene dato dall’assessore sulle posizioni e mosse del fronte sindacale. Facciamone un caso pilota e la Pat svolga un ruolo terzo, di regia, cercando il risultato utile per la comunità.

Mara Dalzocchio (Lega Salvini Trentino):
grazie al presidente Kaswalder che ha reso possibile l’odierno, proficuo confronto su questo tema delle politiche industriali. Nel caso Sicor il governo provinciale s’è mosso con buon senso, cercando un’utile mediazione in un momento reso vieppiù difficile dalla crisi Covid, su cui il Governo nazionale sta lavorando con troppe scelte di scaricabarile. Apprezzo invece le mosse anticongiunturali elaborate in questi mesi dalla Giunta provinciale, la stessa relazione Spinelli di oggi manda messaggi positivi e volitivi al sistema produttivo.

L’assessore Achille Spinelli:
stiamo cercando di mitigare la distanza tra Sicor e sindacati (incontrati quattro volte), non è facile perché l’azienda appare determinatissima sulle sue posizioni e impermeabile alle proposte di mediazione. Ambiente favorevole all’insediamento delle imprese: col Recovery Fund si potrà fare molto. Trentino Sviluppo spa: le abbiamo riservato risorse importanti, il quadro non è fosco come è stato detto oggi. Contrattazione di secondo livello: cercheremo di incentivarne la diffusione. Posizione di Sicor sul mercato: l’azienda non sta male, ma di recente ha perso importanti mercati internazionali, in particolare l’Iran. Non è interessata comunque ad aiuti da parte della Provincia.
Trend dell’industria: sosteniamo l’hi-tech, ma non dimentichiamo i settori maturi, che devono riconvertirsi e sopravvivere.
Direttrici importanti: sì al welfare aziendale, sì agli investimenti in ricerca scientifica e relativi istituti trentini, che stanno dimostrando capacità di riorganizzarsi. Ruolo di Trentino Sviluppo spa: deve rappresentare l’unica agenzia di riferimento per le aziende nostre e quelle da attrarre.

INTERVENTI DEI SINDACATI 

Politiche industriali. “Di fronte alla crisi, non bastano più misure tampone”. In Consiglio provinciale da Spinelli l’elenco degli interventi della prima fase dell’emergenza Covid e delle misure future per la ripresa. Per i sindacati “Mancano gli stanziamenti”. Serve rafforzare le retribuzioni, il welfare aziendale non basta. Dubbi sul piano provinciale per il Recovery Fund.

Dichiarazioni dei segretari generali di Cgil Cisl Uil del Trentino, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti

“L’elenco della misure adottate dalla Giunta era già noto. Peccato che neppure oggi la giunta provinciale ha portato dei dati concreti su quale impatto queste misure hanno avuto sull’occupazione, sulle lavoratrici e lavoratori. Dai dati in nostro possesso molto poco visto che i sostegni provinciali a fondo perduto alle imprese hanno premiato le aziende che dipendenti non ne hanno. Per il resto prendiamo atto degli impegni per il futuro: un lungo elenco di azioni che dovrebbero servire a sostenere la ripresa economica, garantire il rafforzamento del tessuto produttivo e la sua innovazione e far crescere i posti di lavoro di qualità. Peccato che per nessuna di queste azioni, nella presentazione dell’assessore Spinelli, sia stato indicato lo stanziamento di risorse attuale e futuro. Per dare gambe alle politiche industriali servono idee, investimenti e un programma di priorità ben chiaro che la Giunta sembra non avere. Soprattutto serve tempestività altrimenti le aziende, soprattutto quelle che competono sui mercati globali, cominceranno a rendersi conto che le politiche provinciali non danno risposte vere.

Per noi, lo ribadiamo, serve che le imprese locali, piccole e grandi, dei servizi come del manifatturiero, tornino ad investire. Per far sì che questo accada serve che il sistema provinciale remi tutto nella stessa direzione puntando sulla crescita dimensionale delle imprese, su ricerca e sviluppo, sulla qualità del lavoro e anche sulle retribuzioni che oggi in Trentino sono in media più basse di Alto Adige e Nordest. Se Spinelli, come ha ripetuto oggi, pensa che questo gap si possa colmare col welfare aziendale vuol dire che non ha capito molto. Così come ci pare non abbia capito un granché del caso Sicor visto che domani il destino dell’azienda sarà solo nelle mani del voto dei lavoratori. Di fronte a loro la Provincia ha di fatto alzato le braccia, ammettendo anche oggi che non può nulla contro la disdetta del contratto collettivo nazionale.

Per il resto ribadiamo la nostra preoccupazione per le risorse del Recovery Fund. Se i trasferimenti al Trentino attraverso il finanziamento di opere ed interventi sul nostro territorio, fossero insufficienti non accetteremo il solito scaricabarile. La responsabilità sarà solo della Giunta Fugatti che dimostrerà ancora una volta incapacità di programmazione. C’è ancora tempo di correggere la rotta perché di quelle risorse il Trentino ha necessità. Ma serve un piano comune, concordato con le parti sociali e magari in sinergia con Bolzano, da far pesare a Roma”.



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