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Temù, il gruppo di minoranza all’attacco: “So.Sv.A.V. non ha versato canoni e IMU al Comune”

mercoledì, 9 dicembre 2020

Temù – Torna d’attualità la questione di presunti mancati introiti del Comune di Temù (Brescia), dopo la querelle della centralina idroelettrica discussa negli scorsi anni, ora il confronto politico è legato alla So.Sv.A.V. (Società dello Sviluppo per l’Alta Valle Camonica) Srl. Il capogruppo della civica di minoranza “Autonomia e Cambiamento“, Fabio Fogliaresi (nella foto), ha chiesto al primo cittadino Giuseppe Pasina di chiarire la situazione e durante l’ultimo consiglio comunale sono stati svelati i dati, con le convenzioni in essere, tra Comune di TemùSo.Sv.A.V.. “Il Comune, secondo quanto emerso, non avrebbe incassato il canone dal 2012 e l’IMU”, l’accusa sul tema.

Fabio Fogliaresi - Temù -CONVENZIONE So.Sv.A.V – Il gruppo di minoranza “Autonomia e Cambiamento” ha chiesto la documentazione al sindaco e al segretario comunale: “Sono emerse due situazioni: in primo luogo esiste una convenzione datata 9 novembre 2007 (scadenza a trent’anni) che, in modo molto chiaro, delinea i rapporti tra società e Comune (quest’ultimo socio di maggioranza relativa): la rete del teleriscaldamento, presente nel territorio comunale di Temù, è di proprietà del Comune, in quanto fu lo stesso ente locale a posarla e quindi a pagarla, pertanto la So.Sv.A.V., come recita la convenzione, deve riconoscere annualmente un canone concessorio pari a 180.000 euro annui. Tale canone non ha alcun vincolo. In aggiunta, la società deve versare un altro contributo annuo pari al 5% del fatturato. Lo schema d’intesa venne approvato dall’allora Consiglio Comunale con deliberazione n. 32 del 10 maggio 2007. Circa un anno dopo, con deliberazione n. 67 del 29 dicembre 2008, lo stesso Consiglio stralciò dalla convenzione il contributo del 5%, giustificando la scelta con i costi extra che la società ha dovuto sostenere nella realizzazione dell’impianto e della rete. Sempre da convenzione, So.Sv.A.V. riconobbe al Comune, già nel 2007 e in un’unica soluzione, le prime cinque annualità del canone (900.000 euro) a parziale copertura delle spese d’investimento sostenute dal Comune. Dal 2012 a oggi il canone non è più stato corrisposto: il Comune di Temù ha accumulato un credito di circa 1.440.000 euro. In questi otto anni le varie amministrazioni che si sono succedute non hanno mai reso pubblica la questione e nemmeno hanno tentato di risolverla, spiega il capogruppo Fabio Fogliaresi.

IMU NON VERSATA – La seconda questione posta dal gruppo di minoranza è sull’IMU: “Il sindaco ci ha fornito una informazione che ci ha lasciati basiti e non solo noi della minoranza – aggiunge Fabio Fogliaresi -. La società So.Sv.A.V. non ha mai pagato ICI e IMU al Comune di Temù. A rendere la situazione ancor più imbarazzante è il fatto che il Comune non ha mai accertato annualmente alla società il mancato pagamento delle tasse, ciò crea un grave precedente! Si tratta di una semplice dimenticanza?

Oltre al danno anche la beffa: la legge prevede che le tasse devono essere accertate entro cinque anni dal mancato pagamento, pertanto oggi il Comune può pretendere solo le annualità che vanno dal 2015 al 2020 per un totale di (comprensivo di more e interessi) 146.687 euro”.

“L’anno 2014 – prosegue il capogruppo di minoranza – è ormai perso in quanto oltre il quinquennio e, per le annualità precedenti, ci è stato comunicato dall’Amministrazione che So.Sv.A.V. non ha mai accatastato gli immobili di proprietà. Chiediamo come veniva coperto il mancato gettito annuale, in quanto il bilancio comunale non ha mai presentato “buchi”. D’altra parte, tutti i cittadini devono, anche in un periodo difficile come quello che stiamo attraversando, con sollecitudine versare le tasse su ogni bene (casa, terreno, baita, capannone), e se non avviene vengono immediatamente inviati gli accertamenti di pagamento”.

Conclude Fabio Fogliaresi: “Il Comune di Temù vanta ad oggi un credito approssimativo di 1.440.000 euro dalla So.Sv.A.V., al quale vanno aggiunti i 146.687 euro di IMU non pagati dalla So.Sv.A.V. Spettano poi, ogni anno, anche per il futuro, i 180.000 euro dalla So.Sv.A.V. (oltre a quella della centralina idroelettrica ndr.), soldi pronti, in contanti, dovuti e non vincolati che permetterebbero al Comune di avere un bilancio fiorente anche in tempi di crisi e di proporre investimenti in qualsiasi ambito”.

ULTERIORI VERIFICHE – La richiesta avanzata all’Amministrazione comunale di Temù dal gruppo “Autonomia e Cambiamento” è verificare “l’esistenza o meno di altre convenzioni simili, di verificare che tutti paghino le tasse e di pretendere con forza tutto ciò che spetta al Comune fino all’ultimo centesimo, senza fare “sconti” (anzi, sarebbero da applicare gli interessi legali ndr) in quanto non può essere ammessa trattativa relativamente ai soldi pubblici. In questa vicenda chi ha il dovere verificare eventuali danni lo faccia per il bene di Temù. I reati e i danni imputabili sono parecchi, chi ha il dovere di intervenire lo faccia. A questa amministrazione chiediamo le dimissioni!”.



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