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Questione carcere a Trento, il consigliere Marini (M5S) chiede impegni concreti alla Provincia

Trento - "Come troppo spesso accade in Italia e in Trentino i problemi si lasciano in stand-by finché non finiscono in tragedia o quasi, quel punto si “scopre” che esistono e si fanno grandi promesse di interventi risolutivi… che però di rado si verificano davvero. È il caso del tentato omicidio avvenuto ai danni di una guardia penitenziaria nel carcere di Spini di Gardolo, un evento che certo avrebbe potuto essere scongiurato se le forze di polizia non fossero state ridotte all’osso come di fatto sono da anni. Fa piacere che a seguito delle proteste suscitate dal tentato omicidio il presidente della Provincia Fugatti si sia deciso a ricevere una delegazione dei rappresentanti della polizia penitenziaria.

Va però ricordato che Fugatti conosce benissimo il problema da anni e fino ad ora non ha fatto assolutamente niente per alleviare le situazioni di rischio e disagio che si vivono nelle carceri trentine", spiega Alex marini, consigliere provinciale M5S.


Il M5S con il consigliere provinciale Alex Marini (nella foto) il 20 dicembre 2020 aveva presentato l'interrogazione su "Adeguamento del personale di polizia operante nella casa circondariale di Spini di Gardolo” (che faceva seguito ad altri 2 documenti sullo stesso tema, e cioè l’interrogazione n. 344 “Gestione della struttura carceraria trentina” e l’interrogazione n. 1908 “Dotazione di apparecchiature mediche presso il carcere di Trento”). "Da allora - sostiene Alex Marini - il presidente della Provincia non si è degnato di affrontare il problema e nemmeno di rispondere, eppure la dimensione delle carenze di organico, i rischi connessi e le relative criticità erano e sono arcinoti (150 agenti a fronte dei 227 che sarebbero previsti, mentre nel solo 2021 si contano 73 aggressioni, 16 ferimenti, 16 tentati suicidi, 90 atti di autolesionismo). Ora che c’è quasi scappato l’agente morto arriva un incontro del presidente della Provincia con i sindacati della polizia penitenziaria. Meglio tardi che mai, ma almeno che questo incontro non serva solo a spendere parole vuote, quanto piuttosto a mettere in campo misure concrete e durevoli per affrontare il tema del disagio carcerario, ad esempio chiedendo con forza al Governo l’istituzione di un apposito Provveditorato che consenta di intervenire per tempo e di interloquire in maniera rapida con i Ministeri competenti ogni qual volta se ne presenti la necessità".

Ultimo aggiornamento: 20/03/2022 00:00:41
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