Iniziative dalle gravissime implicazioni economiche dirette e indirette.
Attualmente il Trentino risulta indenne da questa malattia ed il “Piano provinciale di interventi urgenti per la gestione e il controllo della peste suina africana nei suini da allevamento e nella specie cinghiale (Sus scrofa)” approvato oggi dall’esecutivo svolge una funzione preventiva.
Il documento prevede azioni dirette sui cinghiali, con la riduzione della loro densità da parte dei cacciatori abilitati e del personale di vigilanza. Per quanto riguarda i suini domestici, invece, saranno intensificate le attività di controllo negli stabilimenti, sia a carattere commerciale sia familiare, per la verifica della corretta applicazione delle misure di biosicurezza, con lo scopo principale di garantire la netta separazione tra domestici e selvatici.
Appaiono fondamentali anche gli interventi indiretti, tra i quali molto rilevante è la sorveglianza passiva, ovvero la ricerca sul territorio e la segnalazione di eventuali cinghiali morti o in evidente stato di deperimento. Per questa attività è stato formato il personale del Corpo forestale trentino, oltre ai custodi forestali.
Il Piano ha, inoltre, indicato tra le azioni di prevenzione anche l’informazione dei cittadini, affinché adottino comportamenti corretti per evitare il rischio di diffusione della malattia. È infatti importante sapere, che il virus vive molto a lungo nelle carni suine fresche e stagionate di animali infetti. L’abbandono nell’ambiente di residui di questi cibi rappresenta un grave rischio di trasmissione della malattia agli animali sani e nel periodo estivo questo rischio aumenta. Per sensibilizzare le persone in merito alla necessità di raccogliere i resti di cibo di origine suinicola in sacchetti o contenitori chiusi, in breve tempo saranno installati presso le aree picnic e in bacheche pubbliche dei pannelli informativi.
Tutti i cittadini, quindi, sono invitati al rispetto di queste importanti regole di comportamento e a diffondere in prima persona queste informazioni. Per chiarimenti è possibile contattare il Servizio faunistico e il Servizio politiche sanitarie e per la non autosufficienza della Provincia autonoma di Trento.