L'Autorità di
Bacino insiste approntando un secondo bando di gara dove partecipa una sola imprese e che si aggiudica l'appalto offrendo uno sconto del 11,75% che porta l’importo dei lavori alla cifra di 267.842 euro (oltre Iva). L’area oggetto dell’intervento viene consegnata all’impresa il 18 novembre 2021, i lavori dovrebbero iniziare immediatamente, ma ancor prima dell’approntamento del cantiere l'impresa chiede ed ottiene dal nuovo progettista una variante in
corso d'opera. Per non perdere il finanziamento l'Autorità di Bacino approva il nuovo progetto che comprende anche lo stralcio di alcune opere incluse nel progetto originale.
La variante, malgrado lo stralcio del ripristino della pavimentazione esistente e del consolidamento del muro spondale, comporta un aggravio dei costi di circa 26.000 euro (oltre IVA), portando il totale lavori a 293.838 euro (oltre Iva). Inoltre, sebbene nemmeno il nuovo progetto prevedesse la rimozione dei 12 tigli presenti sul lungolago, per “consentire una notevole riduzione dei tempi di realizzazione”, con un’ulteriore spesa ad hoc di quasi 23.000 euro, vengono ricollocati ad un centinaio di metri di distanza, questo malgrado il loro attecchimento sia alquanto
improbabile. Il progetto si è arenato perché tra parte tecnica, indagini geologiche e varianti sono stati commessi degli errori. Di chi sono le responsabilità di questo plateale “pasticcio” che arreca danni all'immagine di Iseo, al commercio, e alla spesa pubblica?
Legambiente porterà il caso davanti alla Corte dei Conti per far luce sulle responsabilità degli errori fatti e per individuare in solido chi dovrà sostenere i maggiori costi del lungolago", afferma Dario Balotta, presidente circolo Legambiente Basso Sebino.