Trento - Il confronto sull'apertura degli esercizi pubblici tiene banco in Trentino. Il consigliere provinciale Claudio Cia (Agire): "Bene le iniziative annunciate dalla Giunta Fugatti. Chi può riaprire nella massima sicurezza non può aspettare giugno, ma servono garanzie".
"Il 7 marzo i contagi giornalieri da Covid-19 rilevati a livello nazionale aumentavano per la prima volta oltre le mille unità, 1.247 per la precisione, e tutti invocavano di "fermare tutto". Le ultime rilevazioni parlano ancora di oltre duemila contagi giornalieri, ma nonostante questo vorremmo "riaprire tutto". E' vero, la curva delle infezioni è certamente discendente, sono aumentati il numero di tamponi e le protezioni individuali, ma è evidente che è cambiato anche il nostro modo di percepire la pandemia ancora in corso. Sarà difficile trovare il fragile equilibrio che permetta di difenderci dal virus e allo stesso tempo consentire agli imprenditori che possono garantire le misure di sicurezza di riaprire subito le loro attività. Il rischio è di morire asfissiati, ma non certo per il Covid-19", spiega Claudio Cia.
"Penso che in questa fase, nella quale è ben radicata la consapevolezza che il rischio di contagio è ancora alto, non abbia più senso impedire la riapertura di quelle attività che possono essere svolte su appuntamento e che non prevedono assembramento di clientela, come parrucchieri, centri estetici e simili - prosegue Cia -.