Trento - Impianti a fune, la
Terza commissione permanente del Consiglio provinciale di Trento
, presieduta d
a Vanessa Masè della Civica, ha licenziato con
parere favorevole (4 sì di Masè, Biada, Brunet e Paccher e 3 voti di astensione di Coppola, Calzà e Stanchina) il disegno di legge 53 dell’assessore Roberto Failoni che disciplina gli impianti a fune e le piste da sci.

Dopo il termine delle audizioni e della discussione generale, questo pomeriggio è stata la volta della discussione sull’articolato e quindi del voto. Sul testo, come anticipato dall’assessore, sono stati presentati
12 emendamenti di
Giunta, tutti approvati (quelli all’articolo 8 e all’articolo 31 all’unanimità e il primo all’articolo 54 con 4 sì della maggioranza, 2 no di Coppola e Calzà e l’astensione di Stanchina).
Gli articoli 36, 46 e 54 sono stati approvati con il no di Coppola e le astensioni degli altri componenti di minoranza. La
Commissione ha inoltre deciso le prossime audizioni relative alla petizione numero 4, sulla gestione dell’acqua del lago d’Idro. Il ddl 53 I lavori sono iniziati oggi con una comunicazione della presidente Masè che ha ricordato la presenza di 12 emendamenti, tutti di Giunta, depositati sul ddl 53. Alcuni recepiscono le indicazioni del Servizio legislativo del Consiglio, ha spiegato, altri sono frutto del lavoro dell’Assessorato. Gli emendamenti sono quasi tutti modificativi di parte di articoli, un emendamento all’articolo 54 è un aggiuntivo, ha chiarito. La discussione articolata Si è passati quindi alla discussione articolata: il primo articolo è stato approvato con 4 sì e 3 astenuti come anche il secondo articolo. L’assessore Failoni ha presentato l’emendamento a quest’ultimo che definisce i bike park come tracciati destinati esclusivamente alla discesa con le mountain bike che utilizzano un impianto a fune per la risalita. Sì (sempre con 4 sì e 3 astensioni) all’articolo 3 e all’emendamento che, ha spiegato l’assessore, specifica che la realizzazione degli impianti deve avvenire in conformità alle previsioni degli strumenti urbanistici vigenti.
Approvati sempre con 4 sì e 3 astenuti gli articoli 4, 5, 6, 7 e 8 e gli emendamenti agli articoli 5, 6, 7. Approvato all’unanimità l’emendamento all’articolo 8 che Failoni ha specificato va a recepire quanto detto nelle audizioni: si prevede che il Comune proprietario dei terreni e il soggetto che amministra beni di uso civico coinvolti nella realizzazione dell’intervento possono assumere i provvedimenti necessari per assicurare al proponente la disponibilità di suddetti terreni o beni di uso civico. Con l’emendamento all’articolo 5, ha dichiarato Failoni, si rinvia a una deliberazione della Giunta provinciale per la precisazione dei criteri per la definizione degli obblighi di servizio a pubblico che i Comuni possono imporre ai gestori di impianti a fune. Un emendamento derivante dalle osservazioni pervenute, ha aggiunto. L’emendamento all’articolo 6, ha ricordato quindi l’assessore, corregge un refuso. Quello invece all’articolo 7, soppressivo del comma 3, è stato definito dall’assessore come un emendamento tecnico.
Approvati quindi in rapida successione (sempre con 4 sì e 3 astensioni) gli articoli dal 9 al 29 compresi. Presenti emendamenti agli articoli 30 (elimina una ridondanza rispetto al successivo articolo 31, ha detto Failoni) e 31 quest’ultimo emendamento è stato votato all’unanimità. Si aggiunge un comma, ha spiegato l’assessore, che prevede che alle riunioni della conferenza di servizi siano invitati i comuni interessati alla realizzazione degli interventi e che questi possano presentare proposte e osservazioni.
Con un comma, ha aggiunto poi, si prevede che il Comune proprietario dei terreni e il soggetto che amministra i beni di uso civico possano assumere i provvedimenti necessari per assicurare al proponente la disponibilità dei terreni o dei beni di uso civico. L’emendamento sopprime inoltre il comma 7 dell’articolo 31 (l’articolo 50 contiene un’analoga previsione, ha detto l’assessore).
Approvati rapidamente anche gli articoli 32, 33, 34, 35 e 37 e poi ancora gli articoli 39, 40, 41, 43, 44, 45, 47, 48, 49, 50, 51, 52, 53. L’articolo 36 è stato approvato con 4 sì, 2 astensioni e la contrarietà di Lucia Coppola (AVS); il 38 emendato con 4 sì e 3 astensioni. Si sono registrati 4 voti favorevoli e 3 astensioni anche sull’articolo 42 sull’articolo Daniele Biada (FdI) ha ricordato che al comma 3 richiama l’impossibilità di attraversare le piste a piedi e con ciaspole: ha invitato l’assessore e la struttura provinciale a impegnarsi a intervenire a livello nazionale per riuscire a migliorare la situazione per chi ha attività di somministrazione di bevande o cibi in montagna. Un auspicio che si possa mettere in regola il gestore dell’impianto e della struttura, ha detto, anticipando comunque voto favorevole. Anche gli articoli 46 e 54 sono stati approvati con la contrarietà di Coppola.
Due gli emendamenti all’articolo 54, uno di modifica della legge provinciale 15 del 2015 sul governo del territorio, ha chiarito Failoni, che è stato approvato con i voti contrari di Coppola e Michela Calzà (Pd) e l’astensione di Roberto Stanchina (Campobase). Il secondo emendamento (4 sì e 3 astensioni) introduce l’articolo 54 bis. Votato in due parti, è stato approvato anche l’articolo 55 come emendato con l’inserimento prima dell’articolo del capo V bis e con la sostituzione dell’intero articolo. Dichiarazioni di voto Roberto Stanchina ha anticipato voto di astensione sottolineando il fatto che gli emendamenti che vanno a modificare il ddl sono stati consegnati alle 14.06 e alle 14.49 si erano già votati 53 articoli e gli emendamenti. Impossibile esprimere un voto che sarà dunque quello di astensione, ha detto, anticipando un confronto con il suo gruppo e la minoranza verso l’Aula. Lo stesso confronto è stato anticipato da Michela Calzà che ha riconosciuto la capacità di ascolto e interpretazione del dirigente Bettotti e dell’assessore. Ha ribadito la mancata risposta dell’assessore su quello che ha definito il proprio cruccio sulla sdemanializzazione e il riconoscimento agli enti territoriali del loro ruolo. Il voto di astensione è dovuto a questo passaggio, ha chiarito. Gli emendamenti, ha dichiarato poi, meritano un approfondimento tecnico e politico, anche sulle modifiche della legge 15. Resta un dubbio relativo alla modifica dell’uso della montagna rispetto alle nuove attività che vengono esercitate e richieste dai turisti e che implicano l’uso di impianti a fune anche in estate, ha aggiunto la consigliera. È questa la montagna che vogliamo? ha chiesto. Lucia Coppola ha detto di aver colto con soddisfazione alcuni elementi introdotti dagli emendamenti, soprattutto sul fatto che gli enti locali abbiano voce in capitolo. Ha ricordato il fenomeno del cambiamento climatico e auspicato che strutture e impianti vadano nella direzione della destagionalizzazione del turismo della montagna. Piacerebbe, ha spiegato, che si andasse nella direzione di vivere la montagna sempre più per tutti e in tutte le stagioni. Purtroppo quel che si vede non fa ben sperare: si leggono tante cose giuste, ma poi c’è qualche caduta di stile che fa sì che in montagna si facciano cose che non sarebbe il caso fare lì, ha aggiunto. Per la consigliera ogni luogo del Trentino ha caratteristiche per fare tantissime cose, ma diversificate a seconda di habitat e sistemi: si è augurata che la direzione sia quella di vivere la montagna nel modo più rispettoso possibile, sapendo che va soprattutto camminata, salita, percorsa e che i suoi valori vanno trasmessi alle nuove generazioni. Masè ha infine ringraziato la struttura provinciale, l’assessore e i commissari per il lavoro svolto: si è arrivati a conclusione in tempi consoni, visto anche l’iter approfondito. Il ddl 53 è stato approvato con 4 sì e 3 astensioni.