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Mercoledì, 25 maggio 2022

Il Patt lancia il documento denominato "Trentino Ventitré-Trentatré"

Trento - La Giunta esecutiva del Partito Autonomista Trentino Tirolese ha approvato all'unanimità il documento denominato "Trentino Ventitré-Trentatré".


Tale documento rappresenta la seconda fase di quell'operazione per costruire un'aggregazione di forze autonomiste, civiche, popolari e territoriali lanciata durante il congresso del 3 aprile scorso e che, adesso, passa nella fase più concreta. Il PATT, infatti, chiama a raccolta, per il 6 giugno, tutti coloro che rappresentano queste forze moderate.


La Giunta esecutiva ha nominato Mauro Agosti (Segretario dei Giovani PATT) quale Referente Internazionale del Partito con particolare riferimento alla cura dei rapporti con il PPE (di cui gli autonomisti sono membro effettivo) e con la dimensione euroregionale.


"La sfida al centro" - La visione del PATT dal segretario Simone Marchiori
"A quasi due mesi dal Congresso del 3 aprile, l’estrema mutevolezza del quadro politico non sembra trovare una rapida e definitiva soluzione. Ciò impone al PATT di proseguire nella definizione di alcuni punti fermi ai quali ancorare l’azione del partito da oggi alle prossime elezioni: a quelle politiche di primavera e, soprattutto, a quelle provinciali dell’autunno 2023.
Si tratta di punti fermi, tutti legati alla natura di partito territoriale che caratterizza il PATT fin dalle sue origini, da molto prima che in Italia il fenomeno dei movimenti territoriali prendesse piede. Una natura che per noi non è scindibile da una connotazione unica e originale: quella di interprete autentico, appassionato e responsabile della grande eredità dell’ASAR e dell’Autonomia trentina, indivisibilmente connessa a quella sudtirolese e a quella regionale.
Fedeli a questa impostazione, le nostre scelte non possono che esserne la conseguenza:
in primo luogo, lo abbiamo ribadito in ogni sede, il PATT appartiene al Trentino, alla sua Autonomia, alle sue vocazioni più autentiche e non alle ideologie. Non è un'affermazione astratta, ma un modo d’essere, la sostanza della propria presenza politica;
questo significa che prima di compiere scelte di schieramento sono necessarie due condizioni essenziali: innanzitutto bisogna lavorare ad un’aggregazione sufficientemente consolidata da poter essere ritenuta affidabile nel tempo e non il mero frutto di un’unione volta a far proseguire o ad abbattere il governo. Tale aggregazione, inoltre, non deve essere esposta a inaspettati mutamenti di linea o, addirittura, di scenario. In secondo luogo, che esista una piattaforma programmatica sufficientemente definita e chiara da consentirci una valutazione attendibile rispetto ai nostri programmi e agli interessi del Trentino;
in questo momento la situazione delle forze politiche trentine è ancora molto aperta, caratterizzata da linee e assetti totalmente indefiniti, che ci impedisce di compiere le necessarie valutazioni con il rigore indispensabile per una scelta coerente con la nostra visione dell’Autonomia e del futuro del Trentino. Questo ci impone, come stabilito dal Congresso, un surplus di lavoro per farci carico, come promotori, della costruzione di quell’area politica che nel tempo si è sfilacciata e frantumata, perdendo peso politico e capacità di incidere sulle scelte che contano, ricoprendo - di fatto - la parte di comparsa nei confronti della politica in generale e dei movimenti nazionali in particolare. Ci riferiamo all’area moderata in cui si trovano tutti quei movimenti autonomisti, territoriali, civici e popolari che pensano al bene del Trentino prima ancora delle ideologie;
in ultima battuta, ogni sforzo va orientato alla costruzione del “miglior governo per il Trentino”. Un’espressione forte, ma significativa, capace di evocare ciò di cui la nostra terra ha bisogno: l’unione delle migliori forze per dare al Trentino una guida forte e autorevole con lo sguardo proiettato almeno al 2033.
Il progetto del PATT
Ecco perché, facendo seguito all’appello lanciato in sede congressuale e ritenendo di aver lasciato un congruo tempo alle forze politiche per il confronto interno, visto anche il ricco dibattito che è seguito all’assise autonomista e i movimenti nel campo moderato che si sono susseguiti, ora lanciamo la seconda parte della sfida: quella di incontrarsi e verificare chi fa sul serio!
L’obiettivo che vogliamo perseguire in questa fase è promuovere l’aggregazione delle forze territoriali che scelgono il Trentino e il suo futuro autonomista come obiettivo politico e programmatico. Un futuro che grazie ad un’accorta guida delle Istituzioni preposte al nostro autogoverno prefiguri un percorso chiaro e realistico di centralità della dimensione regionale e del rispetto delle minoranze linguistiche, di cultura viva, partecipata e solidale, di benessere diffuso, di rispetto per la montagna e per le piccole comunità, di economia sostenibile e solidale, di tutela attiva del territorio e del paesaggio, di autonomia energetica, di apertura all’Europa e alla collaborazione transfrontaliera. Temi da affinare e approfondire tenendo conto del capitale identitario che del Trentino ha fatto la storia e che, del Trentino, garantirà il futuro.
In particolare il PATT vuole porre al centro dell’agenda politica:
la prevalenza dell’Autonomia su ogni altro ragionamento politico: il Trentino non può cedere alle logiche nazionali, ma deve dimostrare la propria responsabilità di autogoverno con la capacità di prendere le decisioni migliori per il proprio futuro. Autonomia che va fatta crescere sia nelle competenze (compresa quella sulle agenzie fiscali)che nella conoscenza e nella percezione della sua importanza nella popolazione.

Nessuna collaborazione può esserci con chi, pur mascherandosi da autonomista, porta avanti ideali e azioni nazionaliste e contrarie alla storia e alle prerogative dell’Autonomia;
l’Europa: l’integrazione e la collaborazione europee costituiscono il valore aggiunto e la garanzia per le terre autonome come il Trentino, che, in qualità di territori di confine, rappresentano un insieme virtuoso di influenze e culture;
garantire chi più ha contribuito alla crescita delle nostre comunità, senza dimenticare, ma alimentando, la vocazione solidaristica e cooperativistica della nostra terra e promuovendo l’equità sociale: la politica deve essere al servizio di coloro che, per nascita, scelta o necessità, hanno trovato nel Trentino la terra in cui costruire il proprio avvenire senza cadere nel mero assistenzialismo o nella chiusura aprioristica;
rapporto città-valli: dobbiamo avere la consapevolezza che il Trentino, per poter funzionare al meglio, deve trovare il giusto bilanciamento fra le città e i piccoli centri, che devono essere ugualmente valorizzati. Ciò non può significare una mera parificazione (peraltro irrealizzabile) fra la valle più distante da Trento e il capoluogo stesso. Si tratta, semmai, di garantire ad ogni territorio la possibilità di sviluppare le proprie vocazioni, incentivando i punti di forza con la consapevolezza che il “sistema Trentino” può funzionare solo se le singole articolazioni sono al giusto posto e con il giusto peso. Non si deve promettere ciò che non si può fare, ma fare l’impossibile per far vivere e sviluppare le nostre comunità;
l'ambiente: una delle sfide principali per il destino dell’umanità in Trentino si intreccia anche con l’economia, lo sviluppo e il sostentamento di valli e famiglie. Essere in prima linea per diminuire l’impatto dell’uomo sull’ambiente e per garantire un futuro alle nuove generazioni è fondamentale e deve contare sull’impegno di tutti. Ciò, tuttavia, non può tradursi in una de-antropizzazione della montagna. Chi da secoli popola e cura le nostre valli ha il diritto di poterlo fare in maniera dignitosa. Compito della politica è tenere conto dei sacrifici e dei maggiori costi che ciò comporta;
autosufficienza energetica: i recenti avvenimenti internazionali hanno reso sempre più evidente quanto sia indispensabile percorrere ogni strada possibile per arrivare sempre più vicini all’indipendenza energetica. Tale obiettivo è ancora più importante per una terra autonoma come la nostra che può contare su importanti risorse rinnovabili che possono inserirsi in più ampio ragionamento teso al raggiungimento di obiettivi di economia circolare. Proprio per la strategicitá di questo settore bisogna esercitare al meglio le prerogative autonomistiche evitando eventuali speculazioni.
Il metodo prescelto per raggiungere questi obiettivi è quello di un confronto aperto e costruttivo con tutte le forze autonomiste, territoriali, civiche e popolari nell’intento di trovare sensibilità, proposte, programmi e strumenti realmente e solidamente condivisi. Con queste forze si dovrà promuovere un’aggregazione ampia e coesa, ben ancorata ai valori dell’Autonomia, capace di diventare un essenziale interlocutore per costruire una solida alleanza con chi risponderà agli alti interessi del Trentino.
Fondamentale per dare agibilità politica e rafforzare il protagonismo del progetto è la riforma della legge elettorale, nel senso di prevedere:
la reintroduzione di un sistema di voto proporzionale o, in alternativa, l’introduzione nell’attuale sistema del secondo turno di voto, anche per favorire la politica della concertazione e della mediazione costruttiva, anziché quella del ricatto di nuove elezioni, rimettendo al centro l’organo legislativo per eccellenza: le Assemblee legislative;
consentire, tramite iniziative legislative che incrementino la possibilità di espressione del voto, l’accesso alla politica alle nuove generazioni, a coloro che non si sono mai esposti politicamente, ma anche a coloro che risiedono nelle valli e nelle località poco popolate. Un’autonomia sana deve essere in grado di affrontare non solo un graduale cambio generazionale, ma anche di rappresentare i diversi generi e quanti più territori possibili, senza lasciare fuori nessuno.
È evidente che un simile articolato percorso richiede, oltre che il rispetto dei fondamenti ideali dell’Autonomia, obiettivi chiari e un metodo di confronto aperto e leale, anche una rigorosa definizione dei tempi necessari per arrivare preparati alle elezioni nazionali della primavera e a quelle provinciali di autunno 2023.
Nel primo caso dovremo affrontare le politiche in un contesto nazionale e internazionale delicatissimo e carico di incognite. Il PATT non ha mai fatto delle competizioni nazionali il centro delle sue attenzioni. Tuttavia, la particolare gravità della situazione generale, unitamente al rapporto sempre più delicato tra Autonomia e centralismo statale, richiederà una riflessione attenta e consapevole da effettuare in stretto raccordo con la SVP, come da tradizione del nostro Partito.
Inoltre, anche se non vi sono agganci automatici tra le alleanze nazionali e le alleanze locali, è evidente che in vista delle elezioni provinciali la partita dovrà essere affrontata con la necessaria visione d’insieme e nel rispetto della tempistica richiesta dalla stretta successione delle due scadenze elettorali.
Una ragione in più per aprire una immediata e approfondita fase di confronto e riflessione per arrivare in tempi rapidi ad affrontare e risolvere positivamente, per il Trentino e per il PATT, tutte le sfide necessarie per aprire una stagione positiva e fruttuosa, confidando che il contesto più ampio, nazionale, europeo e mondiale, siano in rapido e deciso miglioramento.
A chi, partito, movimento o associazione, condivide questi obiettivi ed accetta di confrontarsi apertamente per elaborare in concreto questo percorso, il PATT rivolge l’invito a trovarsi di persona per un primo, conoscitivo, momento di incontro lunedì 6 giugno 2022.
Per partecipare sarà sufficiente scrivere una mail a segretario@patt.tn.it per ricevere luogo e ora del ritrovo.
Il miglior governo per il Trentino attende di essere costruito con impegno, entusiasmo, fiducia e passione".

Ultimo aggiornamento: 25/05/2022 00:00:12
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