Trento - La Giunta esecutiva del Partito Autonomista Trentino Tirolese ha approvato all'unanimità il documento denominato "Trentino Ventitré-Trentatré".
Tale documento rappresenta la seconda fase di quell'operazione per costruire un'aggregazione di forze autonomiste, civiche, popolari e territoriali lanciata durante il congresso del 3 aprile scorso e che, adesso, passa nella fase più concreta. Il PATT, infatti, chiama a raccolta, per il 6 giugno, tutti coloro che rappresentano queste forze moderate.
La Giunta esecutiva ha nominato Mauro Agosti (Segretario dei Giovani PATT) quale Referente Internazionale del Partito con particolare riferimento alla cura dei rapporti con il PPE (di cui gli autonomisti sono membro effettivo) e con la dimensione euroregionale.
"La sfida al centro" - La visione del PATT dal segretario Simone Marchiori
"A quasi due mesi dal Congresso del 3 aprile, l’estrema mutevolezza del quadro politico non sembra trovare una rapida e definitiva soluzione. Ciò impone al PATT di proseguire nella definizione di alcuni punti fermi ai quali ancorare l’azione del partito da oggi alle prossime elezioni: a quelle politiche di primavera e, soprattutto, a quelle provinciali dell’autunno 2023.
Si tratta di punti fermi, tutti legati alla natura di partito territoriale che caratterizza il PATT fin dalle sue origini, da molto prima che in Italia il fenomeno dei movimenti territoriali prendesse piede. Una natura che per noi non è scindibile da una connotazione unica e originale: quella di interprete autentico, appassionato e responsabile della grande eredità dell’ASAR e dell’Autonomia trentina, indivisibilmente connessa a quella sudtirolese e a quella regionale.
Fedeli a questa impostazione, le nostre scelte non possono che esserne la conseguenza:
in primo luogo, lo abbiamo ribadito in ogni sede, il PATT appartiene al Trentino, alla sua Autonomia, alle sue vocazioni più autentiche e non alle ideologie. Non è un'affermazione astratta, ma un modo d’essere, la sostanza della propria presenza politica;
questo significa che prima di compiere scelte di schieramento sono necessarie due condizioni essenziali: innanzitutto bisogna lavorare ad un’aggregazione sufficientemente consolidata da poter essere ritenuta affidabile nel tempo e non il mero frutto di un’unione volta a far proseguire o ad abbattere il governo. Tale aggregazione, inoltre, non deve essere esposta a inaspettati mutamenti di linea o, addirittura, di scenario. In secondo luogo, che esista una piattaforma programmatica sufficientemente definita e chiara da consentirci una valutazione attendibile rispetto ai nostri programmi e agli interessi del Trentino;
in questo momento la situazione delle forze politiche trentine è ancora molto aperta, caratterizzata da linee e assetti totalmente indefiniti, che ci impedisce di compiere le necessarie valutazioni con il rigore indispensabile per una scelta coerente con la nostra visione dell’Autonomia e del futuro del Trentino. Questo ci impone, come stabilito dal Congresso, un surplus di lavoro per farci carico, come promotori, della costruzione di quell’area politica che nel tempo si è sfilacciata e frantumata, perdendo peso politico e capacità di incidere sulle scelte che contano, ricoprendo - di fatto - la parte di comparsa nei confronti della politica in generale e dei movimenti nazionali in particolare. Ci riferiamo all’area moderata in cui si trovano tutti quei movimenti autonomisti, territoriali, civici e popolari che pensano al bene del Trentino prima ancora delle ideologie;
in ultima battuta, ogni sforzo va orientato alla costruzione del “miglior governo per il Trentino”. Un’espressione forte, ma significativa, capace di evocare ciò di cui la nostra terra ha bisogno: l’unione delle migliori forze per dare al Trentino una guida forte e autorevole con lo sguardo proiettato almeno al 2033.
Il progetto del PATT
Ecco perché, facendo seguito all’appello lanciato in sede congressuale e ritenendo di aver lasciato un congruo tempo alle forze politiche per il confronto interno, visto anche il ricco dibattito che è seguito all’assise autonomista e i movimenti nel campo moderato che si sono susseguiti, ora lanciamo la seconda parte della sfida: quella di incontrarsi e verificare chi fa sul serio!
L’obiettivo che vogliamo perseguire in questa fase è promuovere l’aggregazione delle forze territoriali che scelgono il Trentino e il suo futuro autonomista come obiettivo politico e programmatico. Un futuro che grazie ad un’accorta guida delle Istituzioni preposte al nostro autogoverno prefiguri un percorso chiaro e realistico di centralità della dimensione regionale e del rispetto delle minoranze linguistiche, di cultura viva, partecipata e solidale, di benessere diffuso, di rispetto per la montagna e per le piccole comunità, di economia sostenibile e solidale, di tutela attiva del territorio e del paesaggio, di autonomia energetica, di apertura all’Europa e alla collaborazione transfrontaliera. Temi da affinare e approfondire tenendo conto del capitale identitario che del Trentino ha fatto la storia e che, del Trentino, garantirà il futuro.
In particolare il PATT vuole porre al centro dell’agenda politica:
la prevalenza dell’Autonomia su ogni altro ragionamento politico: il Trentino non può cedere alle logiche nazionali, ma deve dimostrare la propria responsabilità di autogoverno con la capacità di prendere le decisioni migliori per il proprio futuro. Autonomia che va fatta crescere sia nelle competenze (compresa quella sulle agenzie fiscali)che nella conoscenza e nella percezione della sua importanza nella popolazione.