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Il bilancio di BrenoConcilia: ora “serve proseguire”

sabato, 18 maggio 2019

Breno – Si è concluso il progetto “BrenoConcilia”, che ha visto lavorare per un anno e mezzo insieme il Comune di Breno (Brescia), capofila e diciassette partner al fine di rendere più economici, sostenibili, flessibili e accessibili i servizi per l’infanzia e l’adolescenza già presenti, quali il doposcuola, laboratori ludico-ricreativi e socio-educativi, grest, campi scuola, pre e post orari scuola dell’infanzia. È stato inoltre sviluppato un nuovo servizio sperimentale per dare risposte ai bisogni dei genitori, il baby sittering professionale, e sono state sostenute e orientate le famiglie, supportandole in situazioni critiche e incentivandole ad accedere ai servizi attivi nel sistema conciliazione, con particolare attenzione per l’accessibilità dei disabili.

Il progetto è nato dalla constatazione che sono sempre più necessari e richiesti servizi educativi- ricreativi e di supporto alle famiglie, mentre l’offerta in Valle Camonica si sta contraendo. Bisogni che spesso sono motivo di stress e tensione all’interno e all’esterno della famiglia, nel contesto lavorativo (a esempio il ricorso alla baby sitter pone il tema della qualità educativa dell’intervento e dell’affidabilità). BrenoConcilia ha previsto una serie di attività a tariffe agevolate, mettendo in rete i servizi per prima infanzia, infanzia e adolescenza già presenti e introducendone di nuovi in risposta alle necessità emergenti, anche per conciliare i tempi di vita e lavoro.

All’intervento hanno aderito 28 dei 40 comuni della Valle più sei bergamaschi, con una piena adesione delle famiglie alle proposte che supportano e agevolano i genitori lavoratori nella gestione quotidiana dei figli. Doposcuola, grest e lezioni individuali hanno riscontrato numerose adesioni e riscosso consensi; tra i bisogni emergenti più rilevanti c’è stato l’accompagnamento educativo ai centri estivi per i disabili (680 ore erogate). “Il progetto ha ridato vita a contesti socio-educativi che purtroppo oggi si stanno affievolendo – commenta l’assessore alle Politiche sociali Sabrina Pelamatti -. Dai questionari di gradimento che abbiamo ricevuto emerge come delegare i compiti e impegnare in maniera costruttiva il tempo libero dei figli dia la percezione di poter poi condividere insieme del tempo piacevole e di maggior qualità. Questo investimento in politiche familiari e di conciliazione ha dato risposta a un bisogno emergente e sempre più rilevante in Valle, dove non esistono quasi più servizi riservati ai minori, oltre che unire ente pubblico, terzo settore e mondo economico”. La scontistica applicata ai servizi, tra il 20 e l’80%, è stata possibile grazie al contributo della Regione e ha consentito l’adesione a un maggior numero di famiglie, oltre che creare nuovi posti di lavoro.

“È auspicabile che tutto ciò non si esaurisca con il progetto – prosegue Pelamatti – ma possa continuare come servizio per le famiglie, per favorire la crescita e la formazione di tutti i bambini. L’obiettivo dovrebbe essere lo sviluppo delle reti territoriali per la conciliazione al fine del miglioramento dell’offerta di cura per la persona. I singoli Comuni in questo non possono farcela da soli, serve una presa di coscienza e un impegno concreto e stabile degli enti comprensoriali e superiori, che negli ultimi anni se ne sono forse un po’ troppo lavati le mani”. A conclusione del progetto è stata realizzata una pubblicazione, grazie al contributo della Tassara Spa (socio sponsor che ha creduto nell’iniziativa e l’ha promossa tra i suoi dipendenti), che rendiconta attività e beneficiari. È stata distribuita in Comuni, scuole, enti comprensoriali e terzo settore, proprio per sottolineare l’importanza di continuare il lavoro di rete “auspicando una maggiore attenzione verso le famiglie e i nuovi bisogni”.



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