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Sabato, 18 settembre 2021

Hotel Lido Riva del Garda: il presidente Massimo Piffer esprime preoccupazione sulla scalata

Riva del Garda - La vicenda legata alla scalata societaria all’interno della Hotel Lido Spa implica per Riva del Garda, l’Alto Garda ed il Trentino turistico nel suo insieme riflessioni approfondite. Si tratta innanzitutto di "un’operazione che chiude un’epoca durata decenni”. Vero, ed è una chiusura non certo delle migliori, posto che tutto debba aver fine.


Amministrazione comunale e categorie economiche - tramite Garda Trentino Sviluppo Spa - diedero vita ad una stagione di intensa collaborazione, dimostrando l’efficacia di un fattivo rapporto tra i due comparti, nel momento in cui coincidono obiettivi e metodi.


"L’Hotel Lido è frutto di questa collaborazione e della volontà di entrambi i soggetti che lo fecero risorgere, portandolo ai fasti di oggi.

Pur potendolo fare, si scelse all’epoca di non fare un’operazione finanziaria, ma di promuovere un’iniziativa capace di dotare la località di una qualificante struttura, anche come stimolo all’intero comparto ricettivo.


Le scelte che furono fatte, di mantenimento dell’edificio esistente, di non aumentarne le cubature ricettive, di valorizzazione del parco, di puntare all’alta qualità, furono fatte nell’interesse dell’intero territorio, oltre che di una visione di qualità del turismo a cui tutt’ora si deve puntare.


L’impegno della nostra Società e dei molti imprenditori locali che attorno a questa idea si sono impegnati, anche finanziariamente e, come detto, delle Amministrazioni comunali che negli anni si sono succedute, sono la premessa al risultato ottenuto", sostiene Massimo Piffer (nella foto), presidente di Garda Trentino Sviluppo Spa.


"Quel disegno ambizioso di cooperazione tra pubblico e privato, che proprio GTS aveva ideato, sostenuto e tutelato, corre oggi il rischio di essere al capolinea - aggiunge Piffer - Non possiamo che esternare pubblicamente questa nostra preoccupazione nel momento in cui leggiamo quanto sta succedendo all’interno di una società che pur muovendosi nelle logiche economiche, presenta l’irruenza di nuovi soci quasi annunciando la fine di presupposti collaborativi e anticipando modi di fare meramente speculativi".


"Anche per questo - conclude - non possiamo che essere maggiormente preoccupati per la delicatezza del territorio in cui la società si sta muovendo e la prossimità di questo con l’area ex Cattoi, della quale si sta aspettando la definizione urbanistica che non vorremmo fosse tale da inficiare, per l’appunto, il lavoro svolto in questi anni.


Confidiamo nell’Amministrazione comunale e nella sua regia per evitare speculazioni e logiche meramente finanziarie in un’area che è fulcro della proposta turistica rivana".

Ultimo aggiornamento: 18/09/2021 00:32:58
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