Su terrazzamenti che hanno fortunatamente impedito lo sfruttamento intensivo del territorio.
Qui non si vedono vigneti senza imperfezioni. L’estetica è ancora frutto della mano dell’uomo, del vignaiolo. Mano sicura ha piantato ‘ad occhio’ il filare, rispettato il crinale della collina, la (giusta) direzione dell’esposizione verso il sole del pomeriggio.
Ecco perché tuttora in questa vallata i vini si distinguono in quanto raccontano il territorio dove nascono. Racchiudono saperi. Non solo sapori. Ma come capire questa vallata? Basta lasciarsi guidare dal paesaggio. Usando il vento, l’Ora. Vènt, brezze, folate che trasmettono voci, suoni, condizionano microclimi, e quindi colture e culture.
Vènt, un progetto che parte dalla vite per ottenere uve di qualità eccellente, si conclude in cantina, tra le botti in rovere francese, le anfore di terracotta. Un progetto che nasce dalla passione dell’uomo, in vigna e in cantina, e che si concretizza nell’assaggio, un momento indimenticabile impresso nella mente.
L'IDENTITA' DEL TERRITORIO - Dal vento inizia tutto, l’identità di un territorio come la Valle dei Laghi, Foll è lo Chardonnay, unico, complesso, vivace ed elegante. La pietra, come elemento fondante del terreno su cui crescono le viti, Las è il Lagrein rotondo, corposo, tenace. L'attaccamento alla storia, rappresentato da un capitello che delimita i vigneti, Praàl è il Pinot Bianco incredibilmente armonioso.

L’importanza delle persone, l’apertura a ciò che viene da fuori e che all’inizio non conosciamo, Da Fòra è il Manzoni Bianco intrigante, profumato, nuovo. La passione, dalla vigna al calice, percepibile nell’aria fresca in Valle dei Laghi, Baticòr è il Pinot Nero elegante, delicato e raffinato.
Vini che vanno a completare una gamma composta da Largiller e L’Ora, vini che hanno saputo reinterpretare e valorizzare le qualità dell’unico vitigno bianco autoctono trentino la Nosiola e eLimarò frutto della tradizionale tecnica dell’appassimento.
Ha il fascino dell’esclusività, nettare raro, unico, memorabile. Talmente impareggiabile da essere tutelato come ‘vino a rischio d’estinzione’: è il Vino Santo Trentino. Pochi altri vini possono vantare nel nome una parola che evoca sogni, rilancia momenti di piacevolezza, soddisfa il presente recuperando il passato e – contemporaneamente – rilancia il futuro. Ecco il Vino Santo trentino è l’insieme di tutto questo, e non solo.
LA PRESENTAZIONE - Lunedì scorso sono state presentate le selezioni della linea Vènt, una serata molto particolare che ha esaltato i vini eccellenti abbinati ai piatti creati da Chef Sebastian Sartorelli.
IL MENU' - Questo il menù della serata:
Polpettine del Garda con delicata maionese al lime e polvere di erbe aromatiche
Praàl – Pinot Bianco Trentino DOC 2018
Tacos Trentino con baccalà, carciofi e peperoncino trentino
Da Fora – Manzoni Bianco Trentino DOC 2018
Risotto con bocconcini di trota marinata al profumo di lime
Foll – Chardonnay Trentino DOC 2018
Raviolo di coniglio del Bleggio con spuma di Casolét e spinaci
Baticor – Pinot Nero Trentino DOC 2016
Capel del Prete brasato al Lagrein con purè di patate del Lomaso e spinaci
Las – Lagrein Trentino DOC 2016
Piccola pasticceria
Vino Santo Trentino DOC 2004
La serata ha riscosso grandi apprezzamenti da parte dei partecipanti, i nuovi vini e la cucina hanno impressionato per gli aromi ed il gusto che hanno portato alla mente ricordi della Valle dei Laghi, dei suoi idilliaci paesaggi, di un’aria salubre e fresca, in cui crescono le viti di Cantina Toblino, coltivate giorno per giorno con passione.