Brescia – Ci risiamo, nessuna ripartenza ma uno stato di emergenza continuo anche nei fatti. In arrivo un lockdown “mascherato” in Italia per l’irritazione crescente della popolazione con un Paese messo sempre più in ginocchio senza che si veda la luce in fondo al tunnel. La crisi socio-economica scatenata dai provvedimenti degli ultimi mesi non fanno invertire la rotta alle istituzioni con un nuovo periodo di restrizioni alle porte.
LE IPOTESI IN ATTESA DEL DPCM
Non bastano gli attuali meccanismi insostenibili di quarantena che di fatto impongono l’isolamento ai contatti dei positivi per almeno due settimane bloccandone la quotidianità anche in condizioni di ottima salute: secondo quanto riportato dal Corriere.it, il Governo pensa a introdurre nuove misure restrittive nel prossimo dpcm (nuove regole saranno vigore dall’8 ottobre). Da metà settimana le mascherine potrebbero tornare obbligatorie anche all’aperto per tutta la giornata su tutto il suolo nazionale nonostante nessuna evidenza scientifica della loro efficacia, e potrebbe essere introdotto un coprifuoco a bar e ristoranti alle 22 o alle 23 con una movida che si sposterebbe inevitabilmente in spazi pubblici e case private, provocando unicamente un danno economico alle attività come già avvenuto nella coda del periodo estivo nelle località turistiche. Si spingerà ulteriormente con campagne per far scaricare l’app Immuni per il tracciamento.
Riduzione alle porte per capienza e numeri in bar, locali, cinema, teatri e manifestazioni in generale. Preoccupano l’Esecutivo le feste private con l’ipotesi di introdurre un numero massimo, senza però aver ben chiare le modalità dei controlli. Anche l’esercito sarà impiegato nei controlli delle strade, mentre nei Paesi a rischio dovrebbe non esserci più la Grecia. Le multe per i trasgressori potrebbero salire nell’importo minimo a 500 euro rispetto ai 400 euro attuali, mentre il massimo arriverà a 3.000 euro con sospensioni dell’attività per gli esercizi che non rispetteranno le regole su capienza del pubblico, assembramenti e distanze minime.
Aggiornamento lunedì 5 ottobre 2020
Dopo giornate trascorse tra indiscrezioni non smentite da Palazzo Chigi, con un clima di veementi proteste delle categorie interessate, il Governo nella giornata di lunedì 5 ottobre ha reso noto che “non c’è nessuna intenzione di chiudere ristoranti, bar e locali, né di anticiparne l’orario di chiusura introducendo di fatto un coprifuoco”.