Brescia - Sempre più nera la crisi del settore suinicolo bresciano: la redditività degli allevamenti è inferiore al precedete minimo storico di giugno 2020, in piena pandemia.
Per la suinicoltura bresciana e, più in generale, per quella italiana a prevalere è sempre più il buio. La redditività degli allevamenti è ai livelli più bassi degli ultimi anni, per l’aumento spropositato dei costi di produzione. Il settore è attanagliato da una crisi dalla quale non riesce a uscire e la conseguenza, pericolosissima, è l’erosione della redditività degli allevamenti. Soprattutto la prima parte del 2022 è stata tremenda, perché la redditività risulta inferiore persino al precedente minimo storico del giugno 2020, in piena pandemia.
Una “tempesta perfetta”, come l’ha già ribattezzata qualcuno, visto che la suinicoltura è di nuovo alla prese anche con la peste suina africana (Psa), che si sta lentamente diffondendo dopo i primi casi di inizio anno sui cinghiali in Piemonte. È di queste ore la notizia che la malattia virale ha colpito, per la prima volta in Italia in questa stagione, un piccolo allevamento di suini nei pressi di Roma (finora era stata rilevata solamente sui cinghiali), con due casi di positività.