Trento - L'annunciata delle Comunità di Valle, dopo due anni di commissariamento, inizia finalmente a vedere la luce. Non sono ancora chiari i dettagli ma il rischio che tale riforma, fondamentale per l'assetto istituzionale del Trentino e per l'efficace ed efficiente gestione dei servizi sovracomunali, diventi il classico topolino partorito dalla montagna appare concreto. Le parole del Presidente del Consorzio dei Comuni, Gianmoena, sono, in tal senso, chiarissime.
"Come PATT avevamo più volte auspicato che si avesse il coraggio di prendere delle decisioni, provando a immaginare il Trentino del futuro; avevamo sottoposto ai nostri numerosi amministratori locali alcune domande che chiarissero quale fosse la direzione auspicata dai Comuni, ma eravamo rimasti in attesa delle scelte della Provincia così da poter avviare un confronto costruttivo perché, è bene ribadirlo, riforme come questa devono essere condivise con i territori e con tutto il Consiglio provinciale.
Soprattutto perché siamo davanti alla terza revisione della legge in meno di quindici anni ed appare evidente che stavolta non si possano compiere errori.
Ecco perché, partito il dibattito, auspichiamo ci sia spazio per una sincera condivisione che porti al miglior testo possibile e su questo come Autonomisti faremo la nostra parte.
Già ora in alcuni punti compaiono delle criticità da migliorare: archiviata l'eliminazione delle Comunità bisogna chiarire che ruolo e che funzione debbano avere questi enti.
Se, come pare, resteranno in capo ad essi competenze relative all'erogazione di servizi sovracomunali, assieme a quelle sull'urbanistica che riguardano, invece, una visione complessiva del territorio, appare poco chiara la nuova governance pensata dalla Provincia.