Ad annunciarlo sono stati oggi, durante una conferenza stampa on line, Provincia di Brescia e Centro Padane, la società - al 100 per cento pubblica - che gestisce per conto di Palazzo Broletto diversi interventi sul territorio bresciano.
Le verifiche statiche - condotte con tecniche classiche e tecnologie innovative come il rilievo laserscanner – sono proseguite anche durante l’emergenza Coronavirus e a marzo è arrivato il responso. Dall’analisi sono emerse pesanti criticità - degrado generale, distacchi, ossidazione delle armature tra i giunti, etc. - nella struttura, che oltretutto è sottoposta a un traffico crescente di mezzi pesanti.
GLI INTERVENTI - Per rendere sicuro il ponte, Centro Padane - sotto la direzione dell’ingegner Roberto Salvadori - ha predisposto quindi un piano di intervento a cui è arrivato in tempo record il primo via libera della Provincia. Il cantiere, una volta avviato, durerà circa un anno e comporterà la chiusura solo parziale della strada con senso unico alternato a centro carreggiata fino alla parte finale dei lavori.
In concreto il progetto prevede la riduzione della carreggiata da 10 metri a 8,50, il rifacimento dei cordoli con l’installazione di barriere, il rinforzo dei setti laterali e delle selle, un nuovo sistema di raccolta e smaltimento delle acque piovane e una serie di ripristini con materiali ad alte prestazioni
“La Provincia - hanno dichiarato all’unisono Alghisi e Bazzani - deve fare i conti con risorse ovviamente limitate e con le difficoltà generali del momento. Ma la sicurezza dei ponti e delle strade bresciane, che in gran parte sono affidate a noi, è senza dubbio una priorità della Provincia di Brescia. Su questo tema, come sulla salute, non si può ragionare al ribasso e abbiamo deciso da tempo di investire importanti risorse per le infrastrutture. In questo quadro”, hanno aggiunto, “Centro Padane svolge un ruolo importante nel supportare i nostri tecnici per rendere più veloci ed efficienti le attività di progettazione, i lavori e la manutenzione ordinaria e straordinaria”.
“Il nostro lavoro - ha concluso Scuri - è a servizio della Provincia e degli altri enti pubblici soci, dunque di tutti i cittadini bresciani, e sentiamo tutta la responsabilità di questa mission. Quello di Cividate non sarà un intervento semplice (a regime sono previsti 600 carichi eccezionali all’anno) e farlo ripartire in totale sicurezza è per noi una sfida importante e impegnativa".