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Cerveno, le Capele tornano a splendere: inaugurazione col vescovo Tremolada

Cerveno (Brescia) - Una celebrazione molto sentita quella di ieri sera a Cerveno, con l'inaugurazione, dopo il restauro, delle Cappelle della via Crucis. Un'opera imponente che ha visto impegnati negli ultimi quattro lustri la parrocchia e il Comune di Cerveno, con il sostegno di enti pubblici, privati e associazioni.


All'inaugurazione di ieri sera è giunto il vescovo della diocesi di Brescia, monsignor Pierantonio Tremolada, il parroco don Giuseppe Franzoni, il sindaco Marzia Romano, l’architetto Federico Troletti, che ha seguito in modo particolare l’intervento di restauro, i professionisti del Consorzio Indaco: Gabriele Chiappa e Alessandra Didonè per la parte relativa agli affreschi e agli stucchi, Luciano Gritti e Giovanna Jacotti per le sculture e Franco Blumer per i metalli, le autorità civili, tra cui il presidente della Provincia, Emanuele Moraschini, l'assessore alla Comunità Montana Ilario Sabbadini, e militari, chi ha sostenuto l'imponente lavoro di restauro Fondazione Cariplo, Riva Acciai di Cerveno, A.B.P. Gruppo Nocivelli- R.P.P. la nuova luce, e i fedeli.


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IL VESCOVO - Nei diversi interventi sono stati evidenziati il tipo di lavoro svolto e i risultati ottenuti, con le Capele che sono tornate a splendere. Il vescovo monsignor Pierantonio Tremolada (nel video) ha sottolineato: "Questa sera partecipo con piacere alla restituzione di quest'opera artistica di pregio, queste Cappelle sono davvero uniche e ritengo importante ricordando che quest'opera è espressa delle fede della nostra gente delle persone che hanno vissuto in questa comunità e oggi diventa una testimonianza della nostra fede e visione della vita che ci accompagna nella misericordia".


IL SINDACO - Il sindaco di Cerveno Marzia Romano (nel video) ha evidenziato il percorso svolto e offerto uno sguardo sul futuro, su un'opera che fa da richiamo per tutta la Valle Camonica e i turisti che frequentano la valle: "Questa sera - ha detto il sindaco - abbiamo celebrato la fine dei lavori e l'inizio di un nuovo percorso: un luogo rinnovato da un punto di vista artistico che sarà meta del pellegrinaggio di fedeli e studiosi e ritengo diventerà un volano per il nostro borgo e la Valle Camonica" "Queste opera, davvero splendide e riportate alla luce con il restauro - ha aggiunto il primo cittadino - meritano un approfondimento e un atteggiamento diverso da quello che è avvenuto in passato".


I RESTAURATORI - Sulle opere svolte è intervenuta Alessandra Didonè (nel video) che ha sottolineato: "Cerveno è importante, questo luogo è molto conosciuto per le statue e il suo valore artistico. Nel nostro lavoro abbiamo recuperato ogni particolare e la parte scenografica è stata ancor più valorizzata.

Durante i lavori abbiamo scoperto dei particolari, ad esempio un fascio di luce che rende ancora più attraenti le opere della scala Santa".


Invece Luciano Gritti (nel video), restauratore, ha posto l'accento sul restauro: "Un lavoro lungo, con un un risultato molto buono, piacevole, che ha ridonato vita alle Cappelle che sono tornate un Santuario prima di un museo, dove arte e fede si intrecciano".


LE OPERE - Le Cappelle della Via Crucis di Cerveno si trovano nel Santuario adiacente la Parrocchiale, riunite lungo una scalinata che richiama la salita al Calvario. La realizzazione dell'opera ebbe inizio nel 1752 per iniziativa del Parroco di Cerveno e un registro conservato nell'archivio parrocchiale testimonia il coinvolgimento della gente del paese e di altri centri della Valle, che contribuirono a sostenere l'iniziativa con offerte di denaro o in natura, devolvendo derrate alimentari o partite di ferro e legname. A realizzare la Via Crucis fu chiamato a Cerveno un affermato scultore, Beniamino Simoni, che non terminò per intero l'opera. Tre stazioni infatti vennero commissionate ad altri artisti, i bergamaschi Donato e Grazioso Fantoni e la quattordicesima, postuma (XIX secolo) fu opera dello scultore milanese Giovani Selleroni. Ad ognuna delle quattordici stazioni che formano la Via Crucis corrisponde una cappella animata da statue di legno e gesso (ben 198 in tutto) a comporre una scena quasi teatrale a cui fanno da quinta le pareti dipinte.


I LAVORI - Sono stati effettuati interventi su intonaci dipinti delle pareti (nelle foto © Bazzoni e Rapuzzi), statue in stucco poste nel fondo delle cappelle e per consolidare il pavimento i restauratori hanno proceduto spostando alcune delle statue lignee così da agevolare le operazioni di pulizia, consolidamento e ritocco di ogni componente. In particolare, le statue lignee sono state oggetto di un faticoso intervento di rimozione di stratificazioni pittoriche non originali che durante i secoli erano stati poste da mani diverse. Il restauro ha consentito di restituire le originali cromie che durante i secoli erano state alterate se non addirittura, per alcune porzioni, stravolte. I colori sono stati poi consolidati, ove necessario e, in alcuni punti, integrati con pigmenti naturali e reversibili.


Le opere appaiono oggi come erano state pensate dagli ideatori del santuario. Durante gli ultimi tre anni si sono restaurati tutti gli affreschi che decorano le pareti del santuario e le coperture delle volte della scala e della XIV cappella (del Sepolcro). Il restauro è quindi completo anche sul fronte di tutte le superfici murarie. Sono stati consolidati gli intonaci, ove ammalorati, rimosse le precedenti integrazioni e ritocchi (anche le ridipinture) e uniformato tutte le superfici.


QUATTRO LUSTI - I restauri: negli anni 2000 e 2001 sono stati realizzati importanti interventi di straordinaria manutenzione con il rifacimento del tetto e la bonifica muraria. Per quanto riguarda la conservazione delle Cappelle, la Parrocchia di Cerveno ha effettuato: un primo restauro dal 2010 al 2013 sulle prime quattro Cappelle-Stazioni; un secondo restauro dal 2017 al 2018 sulla V Cappella-Stazione e sulla VIII Cappella-Stazione; ultimo intervento conclusivo dal 2020 al 2023 con restauro completo di tutte le superfici affrescate del santuario e di 6 cappelle (stucchi, legni, affreschi); inserimento del nuovo impianto di illuminazione.


Finanziamento di restauro dell'ultima tranche di lavori 2020-2023: l’ultimo intervento di restauro - che ha visto la conclusione delle precedenti tranche, più piccole e distribuite nel tempo - ha interessato ben 6 stazioni, tra cui la XIV ovvero la più grande anche per la superficie pittorica, e tutta la scala (con affreschi), è stato possibile grazie al fondamentale contributo di Fondazione Cariplo e Regione Lombardia concretizzato nell’“Emblematico Maggiore”.


di Angelo Panzeri
Ultimo aggiornamento: 25/02/2024 11:51:54
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