La vertenza, era approdata, lo ricordiamo, alla disdetta del contratto integrativo aziendale, da parte dell’azienda, lo scorso 15 luglio. Più recentemente, dopo l’elezione delle nuove Rsu, la Sicor ha inoltre comunicato la disdetta del contratto nazionale dei Metalmeccanici.
L’assessore ha detto di comprendere la frustrazione espressa da ambo le parti: da un lato l’azienda, che teme di non poter a portare avanti il suo disegno strategico, dall’altro i lavoratori, che vedono messi in discussione trattamenti e diritti che consideravano acquisiti.
L’invito è quello di entrare nel merito del progetto di rilancio della società, superando i tatticismi e puntando ad una crescita che coinvolga e valorizzi anche i dipendenti. L’auspicio è che in questa fase transitoria, necessariamente difficile, entrambe le parti valutino i margini ulteriori di trattativa, confrontandosi con i dati di realtà: le scelte organizzative aziendali, le condizioni di mercato, gli investimenti tecnologici e quant’altro.
Per i sindacati "quello di Sicor sta diventando un caso molto grave, perché si allontana da una tradizione di relazioni sindacali collaborative e costruttive che caratterizza da sempre il Trentino. La volontà espressa dalle rappresentanze sindacali è di sedersi a un tavolo e trovare assieme una soluzione ma senza la spada di Damocle della disdetta del contratto collettivo".
L’azienda dal canto suo ha presentato innanzitutto "una serie di dati economici dai quali si evincerebbe una situazione diversa rispetto a quella considerata dal sindacato, pur sottolineando di continuare a credere al potenziale commerciale dello stabilimento roveretano. La Sicor, dunque, non ha intenzione di chiudere o di trasferirsi altrove, ma ritiene necessario porre mano ad una opportuna ristrutturazione. L’intento comunque non sarebbe unicamente quello di tagliare il costo del lavoro, ma anche di ridisegnare i processi organizzativi. Su questo punto il sindacato ha manifestato la sua disponibilità alla collaborazione, pur confermando lo stato di mobilitazione. La sfida, potrebbe essere ora quella di scrivere, assieme, regole nuove".