In questo modo si va incontro ai bisogni delle famiglie e non si avvantaggia con un taglio delle tasse chi è già in una condizione di privilegio”.
Altro aspetto che lascia perplessi i sindacati è la previsione di scontare l’Imis per gli alloggi turistici. “Un controsenso”, visto che questa tipologia di alloggi contribuisce a tenere alti i costi. Dunque la richiesta al Comune di Trento di farsi parte attiva anche nel sollecitare la Provincia per una modifica di questa previsione.
Cgil Cisl Uil hanno dunque preso atto della scelta del Comune di aumentare alcune tariffe, nidi e impianti sportivi, per una percentuale del 5,4%, pari cioè all’inflazione programmata, ma al di sotto dell’inflazione reale che in Trentino sfiora il 12%. Sui nidi il Comune conferma, comunque, il taglio delle tariffe dei nidi con una riduzione che per le famiglie arriva al 27% rispetto al recente passato.
Altro tema su cui i sindacati hanno posto l’accento sono i servizi di conciliazione. Cgil Cisl Uil hanno riconosciuto lo sforzo dell’amministrazione sul fronte delle tariffe, la priorità deve restare, però, quella di aumentare il numero di posti disponibili e di rafforzare in generale i servizi di conciliazione per le famiglie. Servizi che devono essere accessibili in termini di costo e flessibili per andare incontro ai tempi di lavoro dei genitori.