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ANCE, i costruttori bresciani contro il dl fiscale: troppa burocrazia sulle somme anticipate ai lavoratori

Brescia - Massimo Angelo Deldossi, presidente di Ance Brescia, a nome dell’Associazione dei Costruttori bresciani, la seconda d’Italia per rilevanza, lancia l'allarme sui rischi delle norme contenute nel decreto fiscale recentemente approvato dal Consiglio dei ministri.

L’ingegnere al vertice di Ance Brescia, pur condividendo le finalità legate alla lotta all’evasione fiscale, evidenzia l'iniquità dei provvedimenti introdotti per il versamento delle ritenute fiscali ai lavoratori nell'ambito di appalti e subappalti pubblici e privati, per l’applicazione del reverse charge ai soggetti consorziati e per l’estensione della disciplina della compensazione alle imposte dirette che, per importi superiori a 5mila euro, saranno subordinate alla preventiva presentazione della dichiarazione con conseguente allungamento dei tempi di utilizzo dei crediti vantati.


angelo deldossi anceIn particolare, nonostante la recente modifica delle regole che, a decorrere dal primo gennaio, obbligheranno il committente al versamento delle ritenute fiscali per i lavoratori impegnati nella realizzazione di un’opera appaltata, la disposizione preoccupa in quanto presenta ancora troppi garbugli burocratici che sottraggono tempo ed energia preziosa alle imprese edili.


Le aziende del costruito, ora tenute ad anticipare queste somme ai propri dipendenti, subendo una grave sottrazione di liquidità, per riappropriarsi del versamento diretto delle ritenute operate ai propri dipendenti, dovranno rispondere a un elenco di requisiti e condizioni, affrontando complicazioni burocratiche e presentando plichi di documentazioni per avviare procedimenti di rimborso lunghi e farraginosi.


A ciò si aggiunge il pesante drenaggio di risorse già sopportato dalle imprese e alle storture legislative che ostacolano il settore edile, il presidente e l’intero vertice dell’associazione di via Foscolo, si appellano ai parlamentari bresciani – ai quali viene trasmessa come alla stampa la presente nota – affinché intervengano con tempestività ed efficacia per snellire il provvedimento.


“In tal modo – argomenta Deldossi – si chiede alle imprese di intraprendere nuove complesse procedure per riappropriarsi della liquidità sottratta, anticipata senza peraltro aver potuto utilizzare la compensazione con i rispettivi crediti fiscali. Ancora una volta, quindi, per combattere l’evasione fiscale sono stati scelti strumenti che mettono a rischio il fragile equilibrio finanziario delle imprese, già pesantemente danneggiate dall’introduzione dello split payment”. Ance Brescia sottolinea quanto il meccanismo disegnato dalle norme, punizione immeritata per gli operatori sani del settore, testimoni un capolavoro di complicazione burocratica nella gestione amministrativa dell’appalto.

Ultimo aggiornamento: 07/11/2019 00:52:54
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