Inoltre, il lavoro di bonifica è a buon punto perché tutte le parti interessate nella nostra provincia collaborano in modo efficiente."
Vaia ha colpito una superficie di 6000 ettari
I rilevi dei danni nelle aree più colpite sono oramai conclusi, anche grazie all’uso degli elicotteri. In tutta la provincia di Bolzano la superficie interessata dagli schianti ammonta a 5.918 ettari, pari all’1,7% dell’intera superfice forestale della provincia. Si tratta perlopiù di abeti rossi e abeti bianchi, oltre a larici e cirmoli. Per poter raggiungere le singole superfici schiantate, con misure di pronto intervento si sono riaperte e risanate le strade forestali e molta della viabilità rurale. Per fare ciò i singoli Ispettorati forestali hanno predisposto 124 progetti in ben 70 Comuni con un budget attorno ai 3,5 milioni di euro. Per ripristinare la stabilità del suolo ed evitare la perdita di fertilità sono stati avviati 64 progetti (investimento di 7,4 milioni), per quanto riguarda il premio per l’esbosco del legname schiantato sono in corso di pagamento circa 7,5 milioni di euro per 36 domande di proprietari pubblici e 522 domande di proprietari privati. Per il trasporto del legname sono state notificate ben 682 teleferiche, mentre per quanto riguarda la sicurezza della lavorazione del legno schiantato la scuola forestale Latemar ha organizzato 23 corsi ad hoc per operatori forestali.
Più di un milione di piantine dai vivai
Per il ripristino delle foreste, nei vivai provinciali sono stati seminati in primavera 9,5 kg di semi di abete rosso e 17,5 kg di semi di larice. Il fabbisogno è pari a 150.000-200.000 piantine in più all’anno rispetto alla media. Tra il 2020 e il 2025 è stata pianificata la messa a dimora di 1.017.800 piantine, di cui 487.700 abeti rossi, 372.000 larici, 47.000 cirmoli, 10.000 pini silvestri e 101.100 latifoglie varie. La Ripartizione foreste ha poi avviato una collaborazione con l’Università di Bolzano per comprendere il comportamento delle aree interessate nei prossimi anni, e con l’Università di Padova per il monitoraggio del bostrico, il pericoloso insetto che nascono grazie alla grande quantità di legno a terra. I primi risultati sono confortanti: grazie allo sgombero del legno in tempi rapidi il numero degli insetti risulta piuttosto contenuto.