Dorfmann ha affermato che la prima linea del fronte è quella dell’irrigazione ricordando gli obiettivi del Farm to Fork che condiziona, e non poco, le politiche comunitarie. Serviranno nuovi metodi di distribuzione che razionalizzano i consumi, consapevoli dei costi in aumento e della premialità verso chi consuma di meno.
Lorenzo Cattani, Direttore COMIFO Trentino ha fatto presente l’importante ruolo dei Consorzi irrigui e di miglioramento fondiario e della loro diffusione territoriale: anche questo strumento necessita di una evoluzione per adeguarsi alle esigenze mutate nel tempo, clima compreso.
“In un territorio come il mio, l’acqua significa anche turismo” continua Michele Cereghini, sindaco di Pinzolo e membro del CdA Consorzio dei Comuni Trentini, citando positivi esempi di collaborazione pubblico-privato che garantiscono una più alta efficienza del consumo di acqua. Vi è la necessità soprattutto di dare risposta a nuovi bisogni dopo una attenta e competente valutazione che riesca a superare i punti di ostilità.
“Questo bene non è infinito, e prendersi cura della sua salute è necessario per il bene di tutti”: il professor Agostino Cavazza, in rappresentanza della Fondazione E.Mach, ha evidenziato i percorsi che la Fondazione ha in atto, per sostenere un uso più razionale dell’acqua, grazie alla ricerca e alla sperimentazione di nuove tecnologie.
Anche Fausto Manzana, presidente di Confindustria Trento ci ha ricordato che: “l’acqua (pulita) ha salvato più vite degli antibiotici. Una corretta gestione di questo bene è di fondamentale rilevanza per la salute collettiva”.
Dall’incontro è emersa più volte l’importanza dei sistemi di accumulo, che hanno una funzione non solo per l’agricoltura ma anche per tutti i soggetti che vivono nel territorio.
Siamo di fronte ad una svolta sul tema che richiede interventi coordinati e di lungo periodo perché il problema agricolo non può permettersi di inseguire i danni provocati da errate previsioni. Il mondo digitale può fornire straordinari strumenti per garantire un consumo intelligente e responsabile dell’acqua ma va governato in maniera coordinata e responsabile per non creare possibili divisioni tra i soggetti interessati.
L’auspicio finale di Calovi “L’acqua: trasparente, limpida, pura e per tutti - speriamo. Ecco, così deve essere anche la sua gestione”.