In questo modo le aree montane potrebbero attrarre personali sanitario, superando la carenza che si incontra oggi". ![](https://www.gazzettadellevalli.it/upload/2023/02/Presidio-Esine-Pd-Majorino-250x140.jpg)
La Lombardia ha il numero più alto di assistiti per medico di medicina generale: 1450 (la Toscana, per esempio, ne ha 1184). I medici di medicina generale e ospedalieri, del resto, sono costretti a impegnare molto del loro tempo per gli adempimenti amministrativi. Bisogna incentivare la parte clinica rispetto a quella amministrativa diminuendo la burocrazia e affiancando ai clinici figure amministrative, adeguatamente formate, anche con corsi e aggiornamento regionali.
Per risolvere la carenza degli specialisti e dei medici ospedalieri, invece, si è sviluppato il fenomeno dei cosiddetti “medici a gettone”, affidando incarichi con turni di 12 ore a elevatissima frequenza. Ma carenza di personale sanitario non vuol dire solo medici. In Lombardia, mancano circa 10.000 infermieri. Il programma di Majorino per una nuova sanità del territorio passa anche da un piano pluriennale per garantire un equilibrato ricambio generazionale di specialisti medici e medici di famiglia e la valorizzazione del ruolo degli infermieri e delle diverse professionalità sanitarie nell’ambito della presa in carico territoriale dei pazienti cronici.
Marianna Dossena - direttrice didattica del corso di laurea in fisioterapia dell’Università degli Studi di Brescia, componente della segreteria del dipartimento salute del PD provinciale di Brescia, ribadisce: "L'importanza fondamentale di mantenere i servizi della sanità pubblica sul territorio montano, a partire dalla prevenzione per arrivare alla riabilitazione. In particolare la programmazione dei servizi deve considerare la conformazione del territorio sviluppando il più possibile la medicina di prossimità e reti collaborative con i servizi socioassistenziali delle Comunità locali".
"Come ha mostrato drammaticamente anche la pandemia, un laboratorio negativo di scelte sciagurate da parte di chi ha governato la Regione - ha concluso Mattia Peluchetti - è indubbio che in Lombardia occorra incrementare i servizi sul territorio e realizzare l’integrazione tra sanità e prestazioni, attività sociosanitarie e sociali, così da ridurre l’ospedalizzazione e il ricorso al pronto soccorso quando non realmente necessari".