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San Giovanni di Fassa e San Martino in Badia, sostegno alla lingua ladina nelle case di riposo

Stanziati nuovi contributi regionali

BOLZANO - Tutelare la lingua ladina anche nei contesti più sensibili della comunità, come quelli dedicati alla cura e all’assistenza degli anziani. Con questo obiettivo, la Regione autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol, su proposta dell’assessore regionale alla previdenza Carlo Daldoss ha stanziato un contributo complessivo di oltre 240 mila euro a favore di due Aziende pubbliche di servizi alla persona attive nei territori ladini, per sostenere i maggiori oneri legati all’impiego della lingua ladina nel corso dell’anno 2025.

Lo avevamo promesso e lo stiamo facendo – ha dichiarato il Presidente della Regione Arno Kompatscher - vogliamo valorizzare concretamente la conoscenza e l’uso della lingua ladina nei servizi presenti nei territori ladini. È fondamentale poter dialogare con gli anziani nelle strutture residenziali utilizzando la loro lingua, perché questo significa rispetto, vicinanza e qualità nella cura.
Per questo abbiamo previsto nuovi finanziamenti destinati alle case di riposo, affinché possano assumere personale in grado di comunicare anche in ladino”.

Le due strutture interessate sono l’“Azienda publica de Fascia de servijes per la persona”, con sede a San Giovanni di Fassa-Sèn Jan (poco più di 21 mila euro), che gestisce una struttura residenziale con 65 posti letto e “Residenza per Anziani Ojöp Frëinademetz – Azienda Pubblica di Servizi alla Persona”, con sede a San Martino in Badia (Bolzano) (220.000 euro) , che accoglie circa 89 persone anziane e impiega 109 dipendenti, di cui 30 a tempo pieno e 79 a tempo parziale, di cui 12 non percepiscono l’indennità per l’utilizzo della lingua ladina, in quanto sprovvisti dell’attestato linguistico previsto dalla normativa. L'importo concesso rappresenta il 80% delle spese sostenute per l’uso della lingua ladina, evitando così che tali costi ricadano sulle rette a carico degli anziani ospitati, creando disparità rispetto a strutture simili fuori dal territorio ladino.

Con questo intervento, la Regione conferma il proprio impegno per una cura attenta e inclusiva degli anziani, che riconosca il valore della lingua madre come strumento di relazione, dignità e continuità culturale – ha dichiarato l’assessore regionale alla minoranze linguistiche Luca Guglielmi - sostenere l’uso del ladino nei servizi alla persona significa, infatti, rafforzare il legame tra lingua, identità e benessere delle comunità locali”.

Investire nel personale delle strutture socio-assistenziali significa investire nella qualità della vita degli anziani – ha sottolineato l’assessore regionale alla previdenza Carlo Daldossin territori come quelli ladini, questo si traduce anche nella possibilità di ricevere assistenza nella propria lingua madre, che non è solo uno strumento di comunicazione, ma un patrimonio identitario da custodire con cura”.
Ultimo aggiornamento: 25/07/2025 05:34:41
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