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Breno, verso le Olimpiadi 2026: manifesto del Pd Valle Camonica ai sindaci

venerdì, 14 febbraio 2020

Breno – Il PD Valle Camonica cerca di lanciare progetti e idee. La segreteria del Partito Democratico di Valle Camonica, guidata da Pier Luigi Mottinelli (nella foto), interviene sugli assetti degli enti comprensoriali Comunità Montana Valle Camonica e BIM, ribadendo la volontà di concorrere con proprie idee e proposte all’interno del Gruppo Civico, non intendendo costituire Gruppi Assembleari, come per altro già condiviso nel recente passato, pur contando su sindaci delegati in Comunità Montana e BIM.

Pier Luigi Mottinelli“Siamo infatti convinti – ribadiscono alla segreteria del PD – che le nostre proposte siano da mettere a disposizione dell’intero Centro Sinistra e delle esperienze civiche di area. La Segreteria si riserva di esprimere le proprie opinioni sulle scelte comprensoriali, rispetto alle azioni che verranno intraprese, in coerenza agli impegni programmatici”.

Inoltre la segreteria PD “invita e auspica che i sindaci e i Comuni della Valle Camonica sappiano individuare con metodo democratico e condiviso la figura di presidente, con relativo Consiglio Direttivo, maggiormente rappresentativa e capace di coalizzare il consenso, che ci auguriamo sia unanime, da porre alla guida di Comunità Montana e BIM nella continuità di innovazione dei modi, delle idee e del modo di interpretare un incarico a servizio della Valle per il bene dei cittadini”.

“Le prossime sfide su Sanità e Welfare, Acqua Pubblica, Rinnovo delle Concessioni Idroelettriche, Green New Deal e Infrastrutture – conclude il documento della segreteria PD – non possono prescindere dal consenso di tutti i Comuni, come dal modello della proposta avanzata in Provincia quale “Casa dei Comuni”. Allo scopo di favorire il confronto tra i Sindaci e i Consigli Comunali, mette a disposizione il Decalogo

VERSO LE OLIMPIADI INVERNALI 2026 DECALOGO PD VALLE CAMONICA
Decalogo degli impegni per gli amministratori dei Comuni e degli Enti Comprensoriali di Valle Camonica che chiediamo di sottoscrivere.

Le prossime Olimpiadi Invernali rappresentano un’opportunità imperdibile per lo sviluppo infrastrutturale e socioeconomica per la Montagna Lombarda e per la stessa Valle Camonica

1) VALORI ANTIFASCISTI I VALORI DELL’ANTIFASCISMO E RESISTENZA COSTITUISCONO LA NOSTRA IDENTITA’

Contro un vocabolario politico, e non solo, intollerante e razzista verso lo straniero e il diverso, contro la diffusione del rancore, dell’odio, della paura, contro la mistificazione culturale e simbolica della destra, contro la diffusione del rancore come sentimento nella ricerca al capro espiatorio, contro il crescere di una sottocultura della violenza che non esita a tradursi in pratica. I valori dell’antifascismo e della Resistenza costituiscono la nostra identità. C’è bisogno di una grande solidarietà popolare, della nascita spontanea di idee nuove, di affermare, senza se e senza ma.., che non esiste il fascismo buono e il nazismo cattivo, ma di ribadire che il fascismo è stato violenza, privazione di libertà e di futuro, lo stesso futuro che in Valle Camonica possiamo e dobbiamo costruire , attraverso il dibattito, il dialogo, la condivisione e la partecipazione, attraverso il ricordo degli uomini e delle donne che hanno lottato e combattuto sulle montagne camune, attraverso le battaglie delleFiamme Verdi e delle Brigate Garibaldine.

2) SANITA’ E SOCIALE VERIFICA DEI RISULTATI DELLA RIFORMA REGIONALE 2015. PROTEZIONE SOCIALE: ATSP E RSA

Occorre una seria verifica sulla attuazione della legge di riordino della Riforma Regionale del 25.08.2015, confrontando intendimenti con i risultati ottenuti, che tenga conto delle conseguenze del preannunciato riordino degli ospedali in provincia di Sondrio (Eugenio Morelli di Sondalo per primo) che rischiano di gravare pesantemente sulla Valle Camonica, che invece, negli anni OTTANTA ha fatto le scelte necessarie per garantire il sistema ospedaliero nei plessi di Esine e di Edolo. Bisogna inoltre tenere presente le eccellenze sanitarie bresciane degli Spedali Civili e della Poliambulanza di Brescia e il collegamento con la Facoltà di Medicina dell’Università Statale di Brescia. La riconosciuta peculiarità montana della Valle Camonica, che era insita nella legge regionale 15/98, le riconosceva quell’autonomia sanitaria, che è stata negata invece nel successivo riordino, compromettendo così la positiva esperienza ultradecennale della ASL Valle Camonica/Sebino, invalidata dalla sua assimilazione a modelli diversi, come quelli, sbandierati, ma poi dimenticati, delle aree montane ricomprese nell’ATS della Montagna. La stessa Legge Regionale 23/2015 aveva altresì riconosciuto la difficoltà di organizzazione dei servizi sanitari nell’ambito dell’ATS della montagna e previsto all’art. 7 comma 19 che: “Nell’ambito della ATS della Città Metropolitana di Milano e della ATS montagna, in ragione della peculiarità territoriale, possono essere individuati dalla Giunta regionale, previo parere della commissione consiliare competente e sentite le conferenze dei sindaci territorialmente competenti, particolari modelli gestionali, organizzativi ed aziendali che consentono un miglioramento della rete dell’offerta e una sua razionalizzazione”. Ma tutti gli impegni sono rimasti “lettera morta. Altro problema su cui impegnarci è la carenza di medici di base, che se è critica a livello nazionale, diventa drammatica, a maggior ragione, nei territori montani. Per quanto concerne le Politiche Sociali, in questi anni, a valere sulla legge 328/2000, una positiva evoluzione è stata la costituzione dell’Azienda Territoriale Servizi alla Persona, ATSP, che è un’eccellenza, considerata un modello da seguire dai territori vicini, a partire da quelli bergamaschi e bresciani del lago d’Iseo per arrivare alla vicina Comunità Montana della Valtellina di Tirano. Tanto più che è stato avvalorato da una riconosciuta premialità a livello di progetti finanziati, tra agli altri dalla Fondazione CARIPLO su “ Welfare di Comunità” e dagli accreditamenti nei campi degli inserimenti lavorativi e della formazione. La presenza dell’ATSP e della rete delle RSA, Residenze SocioAssistenziali per anziani, garantisce, insieme alla ricca presenza delle cooperative sociali, un sistema virtuoso di protezione sociale.

3) GREEN NEW DEAL BIODIVERSITA’ E MOBILITA’ SOSTENIBILE – ECONOMIA CIRCOLARE

C’è bisogno di rigenerazione urbana anche dei Borghi Alpini, riconversione energetica verso un progressivo e sempre più diffuso ricorso alle fonti rinnovabili, proteggendo le biodiversità, valorizzando le aree protette, come il Parco dell’Adamello o la Valle di S. Antonio, esempi di biodiversità e di valorizzazione turistica. Occorre una politica che si concentri sulla mobilità sostenibile, valorizzando le piste ciclopedonali, in particolare la Ciclovia dell’Oglio, un tratto importante di un itinerario ciclabile europeo; investire sull’economia circolare, un sistema economico che si possa rigenerare da solo, attraverso il flusso di materiali biologici, in grado di essere reintegrati nella biosfera, e quelli tecnici, destinati a essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera; bisogna impegnarci sull’abbattimento dei livelli di CO2, un passaggio cruciale e necessario per realizzare quella svolta epocale per assicurare un futuro al nostro Pianeta, alla nostra Italia, alla nostra Valle. La declinazione VERDE in Valle Camonica passa per l’utilizzo della ferrovia Brescia Iseo Edolo, armonizzata all’interno della rete del TPL, Trasporto Pubblico Locale, dalle corse degli autobus, dalle stazioni ferroviarie alle convalli laterali.

La Valle come PRIMO patrimonio UNESCO nel 1979, rappresenta una felice sintesi tra attività antropica, nella sua riconosciuta tradizione culturale e ambientale, così come rappresentato dalle incisioni rupestri, riconosciute e turismo.

4) RISORSA ACQUA DEPURAZIONE OGLIO E AUTONOMIA IDRICA
L’acqua è un bene pubblico e come tale deve essere riconosciuto fino in fondo il ruolo dei territori che proteggono questo bene. E’ chiaro che le risorse naturali, acqua, aria e foreste, hanno un grande valore e chi le utilizza deve riconoscere una parte di questo valore destinandolo ai territori che stoccano, gestiscono e proteggono le risorse (certificati di carbonio). All’interno del dibattito nazionale sull’utilizzo dell’acqua a uso potabile, va posta particolare attenzione alla piena attuazione della legge 36/94 (legge Galli) per il completo collettamento e depurazione dell’asta del fiume Oglio in Valle Camonica, che, stante la sua vocazione turistica, non può permettersi di essere elemento inquinante per il lago d’Iseo. Pur nel rispetto dell’adesione al Ciclo Integrato delle Acque della Provincia di Brescia, per quei comuni soggetti di infrazioni europee, seguiamo con particolare e sosteniamo la proposta con Regione Lombardia per il riconoscimento dell’autonomia idrica.

5) RISORSA BOSCO/LEGNO CERTIFICATI DI CARBONIO. FILIERA BOSCO-LEGNA-ENERGIA

Per quanto riguarda lo sviluppo dei territori geograficamente svantaggiati, c’è la necessità di intervenire per valorizzare le risorse alpine attraverso l’utilizzo delle foreste per i certificati di carbonio, la trasformazione di legname di provenienza locale in energia (biomassa e impianti di teleriscaldamento), attraverso una gestione attenta e strutturata del patrimonio forestale in grado di valorizzare oltre che i valori economici, anche quelli intangibili del bosco, come quello naturalistico, di tutela idrogeologica, di fruizione per i cittadini. Sviluppo e gestione integrata della filiera bosco-legno-energia, dunque, con particolare riferimento alla multifunzionalità della risorsa legno.

6) CONCESSIONI IDROELETTRICHE SOVRACANONI IDROELETTRICI. GARE DI CONCESSIONI

Il principio fondamentale è che si effettuino le gare per l’attribuzione delle concessioni idroelettriche in sede di rinnovo, evidenziando, tra i criteri per la selezione della gara, la compensazione ambientale a favore dei territori montani e dei loro enti locali, dando piena attuazione al Decreto Bersani, legge 79/99”. I territori montani, i Comuni, le Comunità Montane e le Province devono essere i destinatari delle risorse che le imprese dovranno versare come corrispettivo a seguito dell’utilizzo di acqua per produrre energia elettrica da grandi invasi delle aree alpine, riprendendo il concetto di sussidiarietà di scale introdotto dalla Legge 959/53, che ha introdotto i sovracanoni idroelettrici. Per la conversione in legge del DL Semplificazione 2018 (Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 14 dicembre 2018, n. 135, recante disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione) Regione Lombardia deve ora normare, entro il 31 marzo prossimo, i criteri necessari alle gare di concessioni idroelettriche. Le concessioni Enel ed ex Enel (come Erg e Cva) scadranno nel 2029, ma altre sono già scadute, come nel caso degli impianti Edison di Cedegolo, Sonico e Cividate. Bisogna inoltre lavorare per avere, per quanto concerne le grandi derivazioni, l’ottenimento dei canoni e sovracanoni, già erogati alle comunità dalla Provincia di Sondrio, seguendo l’esempio, unico in Italia, del federalismo idroelettrico, introdotto dalla Provincia di Brescia nel 2016 per ripartire i canoni sotto i 3 MW ai territori montani.

7) COMUNITA’ ENERGETICHE FONTI RINNOVABILI. CONSORZIO EDOLO -MU. CAMUNA ENERGIA

I paesi del Centro Europa hanno una lunga storia di cooperative e comunità energetiche. In Germania sono quasi mille e anche in Danimarca e Olanda ve ne sono diverse. Una soluzione organizzativa che ha consentito di ridurre fortemente le opposizioni locali alle nuove installazioni, di aumentare le ricadute occupazionali e di ricchezza sul territorio e di rendere protagonisti i cittadini impegnati per un futuro rinnovabile. Anche se le comunità energetiche vedono qualche difficoltà in Italia e in Europa, si prevede un fortissimo loro rilancio con il recepimento delle norme previste dalla Direttiva europea sulle rinnovabili, in particolare in paesi come l’Italia dove queste esperienze sono state finora marginali. In Valle Camonica l’esempio più prossimo è il Consorzio Idroelettrico Edolo – Mu, che permette ai soci risparmi in bolletta dell’ordine anche del 30%; altro esempio la società Camuna Energia, che distribuisce energia elettrica per i comuni di Cedegolo e Paisco Loveno, i quali, di fatto, possono diventare le prime comunità energetiche in provincia di Brescia.

8) SCUOLA PUBBLICA E CULTURA ITS MECCANICA – ALTERNANZA SCUOLA/LAVORO

Vogliamo coinvolgere docenti, intellettuali, dirigenti, organizzazioni sindacali, associazioni, a discutere e costruire una nuova idea di scuola, quella del futuro. Riattivare, con la scuola e con la società, un dialogo volto a creare servizi, opportunità concrete per i nostri ragazzi. Sarebbe opportuno valutare l’istituzione di un Istituto Tecnico Superiore nel campo della meccanica, che sviluppi comparti di qualità, quali il comparto forge di Cividate Camuno e le aziende del gruppo Lucchini. A questo proposito si sottolinea l’importanza e l’utilità dei percorsi di alternanza scuola/lavoro, che permettono agli studenti di sperimentare sul campo le nozioni apprese tra i banchi di scuola.

Ci impegniamo a promuovere il dibattito culturale nelle nostre comunità e a potenziare le risorse delle biblioteche pubbliche. Il nostro patrimonio culturale va tutelato, studiato e valorizzato anche in chiave economica, per l’unicità delle tradizioni enogastronomiche, agricole, artigianali e come risorsa turistica. Partendo dal molto lavoro già fatto si deve passare con coraggio a forme di gestione associata dei siti culturali, per il rilancio della conoscenza e una fruizione più larga.

Siamo consapevoli che la diversità culturale è un valore e che la conoscenza della cultura e il confronto tra le culture ha permesso alle nostre comunità di arricchirsi nei secoli, diventando ciò che sono oggi. La Valle come PRIMO patrimonio UNESCO nel 1979, rappresenta una felice sintesi tra attività antropica, nella sua riconosciuta tradizione culturale e ambientale, così come rappresentato dalle incisioni rupestri, riconosciute e turismo.vValorizzazione dunque del patrimonio archeologico, con il lancio di summer school archeologici, seminari, incontri, investendo sulla formazione dei docenti.

9) FORMAZIONE PROFESSIONALE VALORIZZAZIONE CFP

La formazione professionale sta assumendo sempre più un’importanza strategica nel mondo produttivo. Essa viene incontro, da una parte, ai fabbisogni formativi espressi dalle aziende; dall’altra alle esigenze dei giovani di acquisire competenze e dei lavoratori di mantenersi aggiornati ai continui cambiamenti del mercato. La Provincia di Brescia registra 8315 iscritti ai percorsi di formazione della durata di 3 anni, con un quarto anno di specializzazione. Anche nel 2019 più di 1900 ragazzi hanno scelto questa via preferenziale per il mondo del lavoro, in cui la didattica è basata sul fare e quindi su un rapido e proficuo inserimento nel mondo del lavoro, senza dimenticare la cultura e la formazione civica dei ragazzi. I centri di formazione professionale sono un’opportunità per il nostro territorio: ne è un esempio il CFP di Ponte di Legno, che merita la piena valorizzazione, essendo inserito in un contesto turistico e in grado di preparare al meglio gli studenti per rispondere ai bisogni delle aziende del territorio. Gli istituti scolastici vanno aiutati in tale direzione e facilitati nella loro opera e nella proposta formativa che rendono ai territori.

10) LAVORO E OCCUPAZIONE CENTRI PER L’IMPIEGO – OSSERVATORIO SVILUPPO OCCUPAZIONALE – AGRICOLTURA, TURISMO, AGROALIMENTARE

Il problema di cui risente la Valle Camonica è la dispersione scolastica. E’ necessario impegnarsi per garantire ai nostri giovani un futuro lavorativo, per incentivare il dialogo tra scuola e lavoro, affinché alla domanda corrisponda l’offerta, affinché si creino sui banchi di scuola strumenti concreti che rispondano alle esigenze del mercato del lavoro. E’ necessario valorizzare il rapporto con i Centri per l’Impiego, che offrono servizi per lo sviluppo del mercato del lavoro, con particolare riferimento alle azioni di politiche attive per il lavoro e alle azioni del collocamento mirato delle persone disabili, con l’obiettivo di ottimizzare l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro. Maggiore impegno e attenzione anche all’occupazione femminile e alla riqualificazione delle lavoratrici, per consentire l’accesso alle nuove professioni. Le attenzioni operative attraverso i centri per l’impiego devono essere accompagnate con scelta mirata per favorire lo sviluppo in specie nei settori trainanti l’economia bresciana. A questo proposito è anche importante recuperare e riutilizzare i dati raccolti e messi a sistema dall’Osservatorio per lo Sviluppo e l’Occupazione, vera fotografia aggiornata sulla situazione della nostra Valle e strumento per una nuova e più equilibrata progettazione che si occupi del riequilibrio delle aree camune. Il lavoro è uno dei temi prioritari per la nostra comunità valligiana: bisogna riprogettare e sostenere l’Agricoltura, il Turismo, concentrarci sull’Agroalimentare, incentivando chi fa produzioni di qualità, seguendo specifici disciplinari, istituendo una filiera che abbia il suo sbocco commerciale in un solo Centro di Raccolta (un unico hub territoriale) per la conservazione e la commercializzazione coperte da marchi d’area. Infine nella nostra Valle ci sono aree dismesse che possono essere recuperae e riutilizzate, procedendo, ove necessario, a risanamento e bonifica, partendo dall’area Ex Selca di Forno d’Allione e dalla ex Banzato di Darfo Boario Terme.



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