È tempo che la persona e la famiglia, nella sua globalità di salute, benessere fisico e psicologico, siano messe al centro dell’agire politico.
Proprio dall’appropriatezza dimensionale del bacino demografico della Valle Camonica, partendo da Pisogne fino al Passo del Tonale, un bacino ideale per il contesto sanitario e sociale, possiamo prendere forza per disegnare analoghi scenari per i servizi pubblici locali, dalla gestione dei rifiuti nei nuovi ATE previsti da ARERA, all'annosa questione del ciclo idrico integrato, con le infrazioni e sanzioni per la mancata depurazione, per arrivare alle opportunità che discenderanno da qui al 2023 a valere sulla legge regionale 52/20 per le gare per il rinnovo delle concessioni sopra i 3MW (cosiddette Grandi Derivazioni).
Su questa ultima sfida, quella dei canoni idroelettrici, si misurerà la maturità della classe amministrativa e politica della Valle, ovvero se saprà coniugare le compensazioni ambientali, che vedono protagonisti i Comuni, con le centrali e le infrastrutture (Cedegolo, Cividate, Sonico e i comuni dei loro bacini idrografici, solo per citare quelli delle concessioni Edison) e i canoni idrici, che vedono gli interi bacini imbriferi come destinatari degli interventi in capo alla Provincia.
Sapremo essere all’altezza della classe politica che portò in Parlamento la L.959/53?, che è stata la prima vera legge di federalismo fiscale. È una sfida che ci riguarda tutti, senza esclusione alcuna.
La consapevolezza di potere fare da soli non deve però farci perdere di vista la necessità di coniugare il locale al globale, di sapere apprendere e declinare modelli affermati e vincenti.
La grande scommessa del Green New Deal, lanciato della Presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen, che detterà le linee d’indirizzo anche per i prossimi Fondi Strutturali 2021-2027, può essere colta in maniera particolare in territori montani dove acqua, aria e foreste sono beni disponibili in grande quantità.
Lo Sviluppo Sostenibile, se ne saremo capaci, può divenire un collante indispensabile per candidare il territorio della Valle Camonica, la Riserva della Biosfera “Valle Camonica – Alto Sebino”, designata dall’Unesco il 26 luglio 2018, una Valle Resiliente, a territorio protagonista di un Nuovo Rinascimento della Montagna, come suggeriscono anche le provocazioni intellettuali di questi giorni sulla stampa nazionale di architetti di fama quali Stefano Boeri, Massimiliano Fuskas e Antonio De Rossi.
Una provocazione intellettuale che trova nelle coordinate spazio e tempo una nuova idea di sviluppo, ai tempi del Covid19, nella necessità di aree urbane da ripensare, nella logica del risparmio del consumo di suolo, dell’efficienza energetica, di una rifunzionalizzazione degli spazi, di economie circolari che sappiano dare risposte alla crisi climatica.
La Montagna può essere quindi proprio la risposta alla crisi climatica globale, quasi una sorta di Comunità Energetica, che prende dalle risorse autoctone la possibilità di azzerare la Political-Divide a cui la demografia tante volte ci consegna.
Le condizioni pare ci possano essere tutte, ma tanto dipenderà da noi.
Anche tra le diverse opinioni politiche, in una discussione che non escluda nessuno, stante la scelta delle Forze Politiche, per ora, di non costituire Gruppi di Partito, invitano a un'unità civica vera, con la costituzione du un gruppo asasembleare unico, dal titolo “per una nuova ripartenza”, da tanti auspicato, ma poi mai concretizzatosi.
Non un passo indietro della Politica con la Maiuscola, bensì uno in avanti, nella convinzione della capacità della politica di essere di esempio e convincimento. Altrimenti, poco avrebbe avuto senso, nel recente passato, non costituire gruppi di Partito.
Le diverse fonti di finanziamento devono trovare sintesi in un’unica regia in capo agli Enti Comprensoriali, che sommino i Fondi BIM, le risorse dei Fondi dei Comuni di Confine del quinquennio 2019-2023, al netto di quelle destinate per anno ai Comuni Confinanti, le opportunità dei Fondi Strutturali Europei 2021- 2027, che saranno disponibili senza cofinanziamento degli Stati Nazionali, le Nuove Aree Interne annunciate dal Ministero degli Affari Regionali, i fondi resi disponibili sul “federalismo idroelettrico” da parte della Provincia di Brescia (500 mila Euro all’anno dal 2017, unica in Italia) per le piccole derivazioni, per arrivare ai canoni sulle Grandi Derivazioni, senza dimenticare le possibilità sul Fund Rising, che in questi anni ha avuto dimostrazioni eccellenti sulla Cultura, il Sociale e la Mobilità Sostenibile.
Si parla di decine e decine di milioni di risorse nel quinquennio.
Dotazione indispensabile per una nuova ripartenza, che tanti evocano, alla stregua di un nuovo Piano Marshall “European Recovery Program”.
Provo a fare un esempio concreto di impegno: partiamo da una posizione di vantaggio che la Valle ha saputo prevedere negli anni scorsi: la posa della Fibra Ottica. Mentre si parla tanto di zone grigie e nere e di Banda Ultra Larga, perché non mettere in campo un programma di potenziamento delle connessioni in fibra, con sbracci che dai singoli Comuni con antenna che porti il level-entry del digitale (100 Mbit/s) entro il corrente anno in tutte le famiglie della Valle?
Abbiamo constatato come in questi mesi per la scuola dei nostri figli, per il lavoro agile (smart working), per la socialità delle nostre famiglie sia importante non subire una esclusione digitale.
Abbiamo provato l’iniquità e la frustrazione di pagare un canone televisivo per canali digitali che non possiamo vedere.
Diamo l’esempio partendo da questa infrastruttura e saremo empatici e capaci di dare risposte, che sono state oggetto dell'impegno di tanti negli anni passati e anche nei mesi recenti.
Con questo contributo esprimo il mio voto, a favore della Presidenza e del Governo degli Enti, e la disponibilità a un impegno, per quello che sarà richiesto.
Non una delega in bianco, ma una esortazione, perché sappiano trovare occasioni di confronto in Assemblea e fuori, nell’opinione pubblica, tra i partiti e le organizzazioni sociali, tra i nostri cittadini, perché tutti insieme, replicando l’esempio riuscito della “Casa dei Comuni", in Provincia, sappiamo combattere il più grosso dei problemi: lo spopolamento della montagna che porta povertà e tristezza".