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Mercoledì, 18 settembre 2019

Trento, la sanità va valorizzata. Intervista alla consigliera provinciale Demagri (PATT)

Trento - Paola Demagri, 54 anni, è stata eletta dieci mesi fa consigliere provinciale a Trento nelle fila del PATT: laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche, ha ricoperto il ruolo di responsabile dei Servizi Infermieristici dell’Ospedale di Cles, coordinato i Servizi Territoriali e fino al settembre dello scorso anno è stata presidente dell’APSP Santa Maria di Cles (nella foto la consigliera provinciale Paola Demagri - PATT).


Paola Demagri -ospedale Valli del NoceDottoressa Demagri, a 10 mesi dall'elezione in Consiglio provinciale è possibile tracciare un bilancio?
"Certamente. Sono trascorsi dieci mesi e il bilancio per quanto mi riguarda è positivo nel senso che in questi mesi ho utilizzato al meglio gli strumenti che ho avuto a disposizione come consigliere provinciale, in particolare come consigliere di minoranza con la possibilità di affrontare le varie problematiche e portare istanze all'interno del Consiglio provinciale".


Come si articola la sua attività?


"Non si svolge solo in Consiglio, ma il lavoro che ho svolto è a livello territoriale, incontrando gruppi, associazioni, aziende, attivando rapporti con enti, gruppi di cittadini e con l'elettorato in generale.

Ho cercato di instaurare un rapporto di fiducia e soprattutto di individuare delle soluzioni e dare risposte alle problematiche che la cittadinanza pone, con attenzione a problematiche non del singolo, ma a gruppi di persone e in base ai temi che mi vengono sottoposti".


E nei rapporti istituzionali?
"Altro aspetto positivo sono i rapporti istituzionali tra i gruppi consiliari e come garante delle minoranze ho la possibilità di strutturare rapporti propedeutici, poi avanzare idee, documenti come esponente della minoranza anche in contrasto a quanto propone la maggioranza e questo avviene in modo uniforme e condiviso tra le minoranze, pur mantenendo un'identità dei gruppi consiliari, che vanno valorizzati ed enfatizzati. I rapporti tra gruppi sono pilastri fondamentali dell'attività istituzionale".


Qualche argomento che ha seguito in particolare?
"La mia presenza in Consiglio provinciale è stata attenta e particolamente sensibile a determinati argomenti e problematiche che riguardano il territorio. In quest'ottica ho presentato atti e istanze specifiche sul tema socio sanitario. Inoltre, utilizzando mozioni, ordini del giorno e question time, ho cercato di introdurre atti o istanze politiche con ricadute positive a livello territoriale sia per le residenze socio sanitarie assistenziali e sia per le strutture ospedaliere che possano generare benefit nella tutela della salute".


Ha avanzato istanze specifiche?
"Si. Premetto che ho espresso dispiacere alla Giunta provinciale per non aver portato avanti il progetto "Spazio argento", un modello organizzativo, che aveva dato risultati importanti negli anni scorsi. Inoltre, per quanto concerne l'assunzione di Oss (Operatori socio sanitari), ho spronato la Giunta a trovare modalità che favoriscano, con un punteggio maggioritario, coloro che si formano nelle strutture e scuole trentine in quanto la preparazione è più completa di altre regioni e sul campo si vede la differenza. In quest'ottica ritengo che debba essere valorizzata per mantenere alto il livello".


E su altri progetti?
"Le Rsa devono essere messe in grado di funzionare e per i loro processi organizzativi è importante approvare i bilanci con anticipo sulla scadenza di fine anno. Inoltre nuovi criteri e parametri devono essere approvati sia per gli operatori che per gli infermieri. Infine dalla Giunta mi sarei aspettata un'attenta politica per i servizi sanitari e sociali, perché il programma non è chiaro al di là dei proclami su guardia medica e punti nascite".

Ultimo aggiornamento: 18/09/2019 04:13:43
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