Ponte di Legno - Sono molte e particolarmente ben conservate le testimonianze della Prima Guerra Mondiale che si possono raggiungere a piedi e, in molti casi, anche in sella a bici o mountain bike. Mete ideali per trasformare la tradizionale escursione montana in una lezione itinerante di storia. Più precisamente, delle vicende che hanno visto contrapposte le truppe italiane e austriache durante la Prima Guerra Mondiale, in quella che è ormai nota come Guerra Bianca, caratterizzata dal clima estremo e dalle difficoltà di un territorio impervio. Quelle visitabili dai turisti che questa estate trascorreranno le vacanze nel comprensorio Pontedilegno-Tonale sono in questo senso tra le più suggestive. Merito ovviamente dello scenario mozzafiato (l’area dell’Adamello-Brenta, tra Lombardia e Trentino). Ma non solo. Col tempo sono state recuperate numerose fortificazioni e infrastrutture belliche con un obiettivo: stimolare il trekking culturale per permettere di unire la classica attività fisica amata da chi frequenta la montagna estiva con vere e proprie lezioni di storia en plein air. Nel territorio a cavallo tra alta Valle Camonica e alta Valle di Sole sorge infatti una vera e propria rete di forti, gallerie e imponenti trincee. Molte sono visitabili e talvolta ospitano musei ed eventi di grande interesse storico. Sono inoltre collegate da chilometri di sentieri un tempo percorsi dai militari, e adesso ripopolati da appassionati di montagna e di storia.
FORTE STRINO
Si trova sulla strada del Passo Tonale prima del ponte sul Rio Strino, fra il passo ed il paese di Vermiglio. Risale al 1860 e fu ideato e costruito dagli austriaci nel momento in cui il Trentino divenne il confine meridionale dell’Impero Austro-Ungarico. Venne dimenticato dopo la fine della Prima Guerra Mondiale e recuperato negli anni Novanta. Oggi fa parte della rete dei musei ed espone diversi reperti di guerra tra cui la divisa mimetica degli alpini sciatori.
FORTE MERO
Fu l’ultima costruzione del sistema fortificato del Tonale ad essere realizzata tra il 1911 e 1913. Era adibito alla difesa ravvicinata e al controllo del territorio fra il Forte Zaccarana e il Forte Presanella, per cui non venne dotato di cannoni ma solo di mitragliatrici. Su alcuni muri è ancora visibile il colore usato per mimetizzarlo. Il forte venne abbattuto dopo soli 3 anni dal termine dei lavori dai colpi delle artiglierie italiane. Anch'esso è raggiungibile a piedi dall’Ospizio San Bartolomeo e di fronte al forte si trova un’area di sosta attrezzata.
FORTE PRESANELLA
L’opera fu edificata tra il 1908 e 1912 nella Val Vermiglio sul fronte opposto a Forte Zaccarana. Il forte venne pesantemente danneggiato già dall’inizio del conflitto e venne ulteriormente demolito dopo la guerra per recuperare ferro e altri materiali. Nel 2008, grazie a un finanziamento della Provincia Autonoma di Trento, sono iniziati i lavori per mettere in sicurezza i ruderi della struttura. Oggiè raggiungibile a piedi percorrendo per otto chilometri la mulattiera che parte da Velon, frazione del comune di Vermiglio.
FORTE ZACCARANA
Si tratta del forte più elevato, a 2.116 metri di quota, e più all’avanguardia della zona del Tonale durante la Grande Guerra. Fu realizzato agli inizi del 1900 con i criteri più moderni per la costruzione delle fortezze armate. Il forte garantiva il pieno controllo di tutte le vallate circostanti.