E' opportuno introdurre una regolamentazione a tutela della possibilità di ascolto del bramito del cervo da parte dei visitatori; a questo fine è dunque possibile accettare delle limitazioni nelle modalità di accesso ad aree definite del parco. L'educazione è indispensabile per evitare una fruizione caotica del parco e consentire, invece, ai visitatori di "andare" nella natura e di avvistare animali; individuazione della Val Maleda, come zona adatta per sperimentare la regolamentazione per la valorizzazione turistica del bramito. Si tratta di una zona molto bella e poco conosciuta, potrebbe essere un’interessante occasione di valorizzazione.
Questioni aperte: accesso ordinato alla montagna attraverso il ripristino e la segnalazione di una corretta rete sentieristica particolarmente carente in val Maleda soprattutto nella parte alta (anche con sentieri del Parco – in aggiunta o a completamento dei sentieri SAT). Sebbene il passaggio di veicoli non sia direttamente di ostacolo alla vita dei cervi, ci si è chiesti se è opportuno ragionare di limitazioni, i visitatori del parco cercano un contatto con la natura e sono disturbati dal passaggio di veicoli; d’altro parte una limitazione dei passaggi potrebbe ostacolare le attività di tipo economico esistenti (esempio Malga Maleda).
La previsione di aree a fruizione limitata (Val Maleda) significa consentire a tutti i visitatori di muoversi solo sui sentieri; ciò vale: per i raccoglitori di funghi (che possono raccogliere solo quelli accessibili dal sentiero), per i proprietari di cani (che non possono essere lasciati liberi in queste zone) e per i cultori della mountain bike (che possono praticare solo sulle strade forestali).
Una pianificazione di punti di osservazione (altane o piattaforme da cui poter effettuare osservazioni senza nel contempo disturbare) potrebbe aiutare a “concentrare” i flussi dei turisti e dare maggiore significato all'obbligo esclusivo di transito sui sentieri segnati. 8. Pensare ad attività che valorizzino la presenza del cervo non solo nel periodo del bramito.
Il piano di valorizzazione dell’area Plan, Piazzola – Somrabbi, dovrebbe mettere in rete e valorizzare le opportunità che il territorio offre, creando per esempio collegamenti con il futuro centro visitatori e la foresteria, con le terme, ma anche il sentiero del latte e il
caseificio turnario, valorizzando i collegamenti anche con località esterne al parco (ad esempio Stablùm e Cavallar).
L’obiettivo è operare scelte compatibili con l’identità del territorio, evitando di dar vita a un’area "museale", promuovendo un progetto che coinvolga fortemente il tessuto socio economico locale, recupero e valorizzazione del paesaggio terrazzato. Recupero sentiero Plan. Creazione di un laghetto attraverso il recupero dell’acqua del "TOAC", collegamento con Stablùm– Cavallar e ripristino di un maso– testimonianza della civiltà alpina.
Progettazione di un centro faunistico e di un centro botanico inserito in un percorso che attraversi anche i paesi per valorizzare l'architettura locale, la storia ed il lavoro della Comunità locale. Percorso con funzioni didattiche con punti di osservazione e cartelli per descrivere specie botaniche, specie animali, storia locale. Punto vendita per acquistare prodotti locali.