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Donazioni da mille euro per il progetto orso bruno nell'Adamello Brenta

Madonna di Campiglio - Un progetto per salvare l'Orso .
In occasione della giornata delle Oasi WWF, la sezione lecchese dell'Associazione WWF contribuisce con una donazione di mille euro al progetto Orso Bruno con l’obiettivo di valorizzare un’area tra le più preziose di tutte le Alpi, un’area che si trova sul Massiccio dell’Adamello Brenta: l’area di Maso Fratton e del torrente Sporeggio, abbandonata per quasi 50 anni e acquistata nel 1993 dal FAI (Fondo Ambiente Italia) per salvaguardare uno dei siti di alimentazione degli ultimi esemplari di orso bruno delle Alpi.

Grazie a un accordo di gestione con il WWF sono iniziati i lavori di ORSOripristino, a titolo volontario, a cui si è affiancata negli ultimi anni la professionalità di un’Azienda Agricola locale; ciò ha permesso il recupero delle antiche coltivazioni di di frutta presenti e il recupero di habitat rari, come i prati aridi ricchi di orchidee selvatiche.

Il sentiero di visita di Maso Fratton, realizzato in collaborazione con il Comune di Spormaggiore e la Provincia Autonoma di Trento, permette il contatto con la zona basale delle Dolomiti di Brenta, dove affiorano le acque dopo lunghi percorsi sotterranei attraverso le montagne del Parco Naturale Adamello Brenta. Uno dei luoghi privilegiati dai turisti che soggiornano a Madonna di Campiglio, Pinzolo e Dimaro. L’area è attraversata da uno dei più bei torrenti del Trentino, lo Sporeggio, un corso d’acqua intatto, costellato di grandi massi e dalla portata considerevole. La vegetazione arriva fino sulle rive e alcune specie, come i salici e gli ontani, si trovano anche in alveo. Il sito è frequentato dall’orso bruno e da numerose specie della fauna alpina. L'obiettivo è rendere l’area, maggiormente funzionale alla presenza dell’orso attraverso il recupero dei vecchi frutteti abbandonati e gestirla secondo i criteri WWF. E' previsto anche l'acquisto e la donazione agli allevatori e apicoltori recinti elettrificati dotati di pannelli solari, perché greggi e arnie possano essere protette, e di lavorare con i bambini e le scuole per insegnare loro che non c’è motivo di aver paura dell’orso.
Ultimo aggiornamento: 19/05/2013 20:54:33
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