Trento - Rimborsi Agea, il senatore Panizza (Patt): "E' un problema grave, intervenga il Ministero". Presentata un'interrogazione. "A Codipra purtroppo è accaduto quello che temevamo e segnalavamo al Ministero già da diversi mesi sulla situazione di AGEA. Adesso però si studi una soluzione, perché è impensabile che le responsabilità cadano sugli agricoltori che hanno dovuto fronteggiare i devastanti danni delle calamità atmosferiche", così il segretario politico del PATT, senatore Franco Panizza (nella foto).
"Già la scorsa estate – prosegue Panizza – avevo presentato anche un’interrogazione con la quale chiedevo un intervento del Ministero per garantire la liquidazione degli aiuti spettanti agli agricoltori, evidenziando come il sistema dei controlli automatici garantisse l’operato di AGEA agli occhi dell’Unione Europea, ma desse vita a una gestione inefficace dal punto di vista dell’erogazione dei contributi. Infatti, proprio in quelle settimane, avevamo avuto ricevuto diverse segnalazioni, anche da parte delle organizzazioni professionali agricole. Ci siamo subito resi conto che non si trattava di una semplice lungaggine burocratica, ma di un problema abbastanza importante".
"Mi sono confrontato col viceministro Olivero - prosegue Panizza - e in Commissione Agricoltura abbiamo inserito la problematica nel parere sul DEF, il documento di economia e finanza, sottolineando come i ritardi nei pagamenti rappresentano un elemento di forte intralcio alla liquidità delle imprese".
"La nostra richiesta - conclude - è che AGEA risolva in fretta i problemi legati alla gestione del PAI, il Piano Assicurativo Individuale, anche recependo le proposte avanzate dai consorzi di difesa e dagli enti territoriali e che le aziende possano velocemente ottenere i contributi sui premi 2015-2016. Per il settore è un problema molto grave e lo si deve risolvere nel più breve tempo possibile".
INTERROGAZIONE A FIRMA DI PANIZZA, BERGER, FRAVEZZI
Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. - Premesso che:
- le organizzazioni professionali agricole da tempo lamentano i ritardi e le inefficienze nella gestione dei finanziamenti alle aziende dei PSR (Piani di Sviluppo Rurale) e della PAC: da ultima la CIA-Confederazione Italiana Agricoltori, a pochi giorni dalla fine della Campagna Pac 2017, la terza consecutiva in regime di proroga, ha scritto una lettera aperta alle istituzioni per una revisione totale del sistema chiedendo un deciso cambio di passo. "Anche quest'anno - si riporta nella lettera - garantire agli agricoltori la presentazione nei tempi delle domande uniche e di quelle di PSR è stato difficile e impegnativo, a causa dei malfunzionamenti del sistema amministrativo e informatico ormai del tutto inadeguato";
- per le aziende agricole gli aiuti comunitari e nazionali rappresentano una importante e spesso fondamentale risorsa economica che può fare la differenza in periodi di crisi, caratterizzati da eventi climatici avversi, in un mercato in cui la competizione è sempre più forte. Viceversa, questa campagna PAC rischia di ingrossare le fila delle aziende agricole che potrebbero non ricevere o ricevere parzialmente l’aiuto senza averne alcuna responsabilità;
- proprio alla fine di questo lungo e durissimo percorso, è stata espressa una forte protesta per le difficoltà nelle quali le organizzazioni professionali agricole sono state costrette ad operare, su come sia stata precaria e assolutamente inadeguata la logica con cui l’Amministrazione si è posta e, di conseguenza, quanto sia alto il rischio di errori inconsapevoli frutto di procedure informatiche inadeguate;
- non è accettabile che le evidenti mancanze tecniche e le inadeguate o tardive decisioni amministrative ricadano sugli agricoltori e sui CAA, Centri di Assistenza Agricola, loro strumenti. Non è possibile accettare che anche un solo agricoltore resti fuori dagli aiuti che gli spettano a causa del malfunzionamento della macchina amministrativa;
- in particolare, il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali e AGEA non hanno valutato appieno le prevedibili complessità legate al PAI (Piano Assicurativo Individuale) e quelle legate alla transizione al modello di domanda grafica, in un Paese come l'Italia che già presenta numerose specificità territoriali e produttive e che genera circa 900.000 domande uniche di aiuto e oltre 200.000 domande di PSR. Con il modello di domanda grafica la mole di informazioni richiesta, infatti, aumenta rallentando ulteriormente l'iter burocratico e rendendo necessario uno sviluppo dei sistemi informativi. Solo un impegno straordinario dei tecnici delle organizzazioni professionali, infatti, ha reso possibile il raggiungimento dell'obiettivo del 75% di superficie agricola gestita in modalità grafica.