Passo Tonale - Enormi teli geotessili stanno ricoprendo anche quest'anno il ghiacciaio al confine tra Valle Camonica e Val di Sole. Obiettivo: contrastare l'arretramento della superficie dei ghiacci. Un lavoro imponente che, in 12 anni, ha prodotto una riduzione dell'ablazione del 52%.
Clima, sul Presena tornano i teloni salva-ghiacciaio
Non ci sono sulla faccia della Terra territori più capaci delle aree montane di mostrare con uguale forza e drammaticità le conseguenze dei cambiamenti climatici e del riscaldamento globale: negli ultimi decenni, solo sull’arco alpino, sono scomparsi circa 200 ghiacciai. Correre ai ripari è indispensabile, anche per preservare l’enorme indotto economico (turistico ma non solo) che ruota attorno ai delicati ecosistemi montani.
Sulla cima del Presena, a cavallo tra Lombardia e Trentino, c'è un piccolo segno di una possibile inversione di tendenza. Un lavoro lungo e meticoloso che avviene ormai da 12 anni e che si sta ripetendo anche in questi giorni. Foto di repertorio.
Il merito è del sapiente uso della tecnologia: al termine della stagione sciistica (che sul Presena arriva generalmente fino a maggio, anche se quest'anno è stata interrotta un paio di mesi prima a causa del lockdown da coronavirus), un'immensa rete di teloni geotessili viene stesa sul ghiacciaio per preservarlo dai violenti raggi solari. “L’idea dei teli - spiega il presidente della società Carosello, Davide Panizza - è nata a partire da un programma sperimentale con le università di Trento e di Milano per ridurre o comunque diminuire l’ablazione. Hanno la funzione di mantenere una temperatura inferiore al di sotto, riflettendo la luce solare e riducendo così la temperatura della neve: li stiamo applicando dal 2008 con ottimi risultati”.
I RISULTATI DELL’ANALISI DELLE UNIVERSITA’
Il progetto, nato nel 2008 grazie alla collaborazione con la Provincia Autonoma di Trento che finanziava i teli e la produzione della neve, dal 2015 prosegue per iniziativa della società Carosello che ha progressivamente esteso, negli anni, la superficie di ghiacciaio coperta dai teli geotessili. Erano 40.000 m² nel 2014 e poi 46.700 m² del 2015, 60mila m² del 2016, 65mila m² del 2017, 80mila m² nel 2018 e addirittura 100mila m² nell’estate 2019.