Malè - Una cosa è certa. A settembre - se le condizioni dell'epidemia saranno le attuali, ovvero con un basso grado di contagio - circa 70.000 studenti della scuola primaria, secondaria di primo e secondo grado, formazione professionale e circa 14.000 bambini della scuola dell'infanzia torneranno sui banchi di scuola del Trentino.
Come ha spiegato l'assessore all'istruzione, università e cultura Mirko Bisesti (foto) “Sarà una scuola che da Covid19 ha trovato l'occasione per innovarsi e darsi nuovi stimoli. Abbiamo lavorato con la consapevolezza di dover essere pronti nel caso in cui il virus dovesse tornare. Ecco perchè abbiamo ipotizzato degli scenari e conseguenti applicazioni diverse della didattica in presenza o a distanza. A settembre, se la situazione sarà quella attuale, ovvero con un basso grado di contagio, la didattica e il tempo scuola saranno assicurati in presenza. Si riparte quindi, ma in sicurezza. Bambini, studenti, docenti, famiglie e personale scolastico dovranno attenersi alle indicazioni sanitarie contenute nell'apposito protocollo salute e sicurezza. Per poter ripartire abbiamo stanziato 45 milioni di euro, tali risorse serviranno per assumere nuovi insegnanti e mettere in sicurezza le strutture".
Per chi e quando suona la campanella
Sono circa 70.000 gli studenti della scuola primaria, secondaria di primo e secondo grado, formazione professionale che il 14 settembre 2020 torneranno sui banchi di scuola. Le lezioni si concluderanno il 10 giugno 2021. Qualche giorno prima, il 3 settembre, torneranno alla scuola dell'infanzia 14.000 bambini. Per loro la scuola si concluderà il 30 giugno 2021.
Gli scenari possibili
La pandemia ha costretto l'amministrazione provinciale a programmare l'avvio dell'anno scolastico tenendo conto di 4 possibili scenari: contagio zero, basso grado di contagio (situazione di attenzione), medio grado di contagio (ritorno del virus) e un alto grado di contagio, quindi la diffusione del virus con conseguente ritorno al lockdown.
Nel caso di totale assenza del virus si proporrà un'offerta formativa a regime ordinario, con misure di igiene e sicurezza standard. In uno scenario di attenzione - ovvero un basso grado di contagio - sarà garantita a settembre l’offerta formativa in presenza con misure di attenzione e prudenza (igienizzazione, sanificazione, distanziamento). Nel caso ci fosse un ritorno importante del virus sarà attuato un modello didattico integrato (in presenza e didattica a distanza). Tale ipotesi dovrà in ogni caso salvaguardare le categorie più fragili degli studenti.