Trento - Gli effetti del lockdown in Trentino e i risarcimenti insufficienti messi in campo dalle istituzioni. La situazione delle imprese del territorio provinciale, soprattutto di quelle operanti in ambito turistico, è preoccupante: l’operatività delle aziende è, in questa fase 2, molto lontana dai livelli pre-coronavirus.
Il vicepresidente di Confcommercio Trentino, con delega alle politiche del lavoro, Marco Fontanari lancia l’allarme e pone sul tavolo alcune questioni urgenti sulle quali è necessario intervenire con sollecitudine.
"Le aziende – spiega Fontanari – fanno ancora molta fatica. In particolare, il calo dei fatturati obbliga a ridurre la dotazione organica delle strutture. Ma le imprese che avevano chiesto la cassa integrazione in deroga a marzo si troveranno ad aver esaurito le prime 14 settimane entro la prima metà di giugno, quando in realtà la situazione è ancora di emergenza".
Il Fondo di Solidarietà del Trentino presentava, prima del Covid-19, una disponibilità di risorse di circa 14 milioni e mezzo di euro, esito dei versamenti effettuati nel tempo da datori di lavoro e lavoratori iscritti al Fondo.